Gela. La discarica di Timpazzo chiude i battenti. Nelle scorse ore, è stata notificata un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Rosario Crocetta.
Si prepara un ricorso al Tar. Non a caso, già da ieri, i rifiuti vengono conferiti nel sito di Lentini. Il provvedimento deriva da una decisione dei funzionari del Ministero dell’ambiente che hanno dato il via libera alla riattivazione di sei discariche su otto in Sicilia. Chiuse solo Timpazzo e Siculiana, perché al momento prive dell’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Una scelta, in realtà, che non sembra convincere il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e i suoi tecnici. Proprio il commissario ha già deciso d’impugnare l’ordinanza regionale davanti ai giudici del tar. Nelle scorse ore, i tecnici dell’Ato, coordinati dall’ingegnere Sergio Montagnino, hanno depositato il progetto per la modulazione dei profili del sito di Timpazzo. Un passaggio essenziale, con l’obiettivo di continuare ad abbancare i rifiuti nelle due vasche ancora attive, in attesa che si sblocchi l’iter per i lavori di ampliamento della discarica e per la realizzazione dell’impianto di trattamento meccanico dei rifiuti. Una modulazione dei profili permettere di sfruttare l’intera portata delle due vasche attive. I tecnici della Regione si sarebbero impegnati a valutare nel più breve tempo possibile l’intera documentazione. Se Timpazzo dovesse rimanere con i cancelli chiusi per diversi giorni, allora si verrebbe a generare una possibile emergenza rifiuti, con tanto di aumento dei costi per il conferimento in altri siti dell’isola.
“Rischiamo l’emergenza”. “La chiusura della discarica di Timpazzo ci espone ad una duplice emergenza: quella economica e quella ambientale”. Lo ha detto il sindaco di Gela, Domenico Messinese, commentando il provvedimento della Regione Siciliana che impone lo stop al conferimento dei rifiuti solidi urbani nel sito gelese. “Ad entrambe le questioni però – ha continuato Messinese – i cittadini possono porre un freno dimostrando di essere più responsabili e maturi dei nostri governanti. Da oggi in poi bisogna praticare il più possibile la raccolta differenziata. Non lo chiedo solo io, ma lo deve pretendere la gran parte dei gelesi che vede umiliata la propria corretta condotta ecologica da uno sparuto segmento di concittadini insensibili al rispetto dell’ambiente. Questi ultimi non rappresentano solo un corto circuito autonomo nel ciclo della nettezza urbana, ma sono tra i colpevoli dei rincari che gravano sui contribuenti. Opporre indifferenza considerando il loro comportamento come un fattore isolato nella quantificazione dei tributi è quindi un errore che andrà pagato a suon di tasse. Va invece adottata una strategia di sensibilizzazione e di denuncia, nei casi più ostici. In questi giorni critici – ha concluso il primo cittadino -, i rifiuti depositati per tipologia infatti consentiranno di calmierare i costi del trasporto del rifiuto indifferenziato in una discarica lontana da Gela e di preservare le condizioni igienico-sanitarie del nostro territorio”.
“Non create discariche a cielo aperto”. “A causa della chiusura della discarica di Timpazzo, nei comuni di Gela, Piazza Armerina, Butera, Niscemi, Riesi, Delia, Mazzarino, Sommatino, potrebbero verificarsi problemi nel servizio di raccolta della frazione secca residua – si legge in una nota del gruppo Tekra – grazie alla raccolta differenziata le città sono ancora pulite, ma è necessario sensibilizzare tutti i cittadini a differenziare i rifiuti per evitare problemi e disservizi. Tutte le frazioni riciclabili quali plastica, vetro, carta e banda stagnata, nonché la frazione organica saranno raccolte normalmente. Invitiamo a non creare discariche a cielo aperto lungo le strade cittadine e a segnalare alle forze dell’ordine eventuali abbandoni di rifiuti. Tale richiesta ha lo scopo di tutelare la salute pubblica e l’igiene delle vie cittadine”.