Gela. Si è difeso davanti al giudice delle indagini preliminari dopo essere stato arrestato dai suoi stessi colleghi del Ros. Il maresciallo Giovanni Primo, accusato dai magistrati della Dda nissena di concorso esterno in associazione mafiosa, lo ha fatto assistito dal legale di difesa Flavio Sinatra.
“Non sono assolutamente un affiliato al gruppo Alfieri – ha ribadito – ho più volte arrestato tanti appartenenti a quel sodalizio. Come avrei mai potuto esserne un componente?”.
In questo modo, il carabiniere ha risposto alle domande formulate dal gip che lo ha interrogato per rogatoria. Si trova recluso, infatti, nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Stando alle accuse mossegli, insieme ad altri tre colleghi, avrebbe imposto pagamenti ad alcuni imprenditori in cambio di veri e propri servizi di vigilanza. Condotte che, sempre in base alle accuse, avrebbe mantenuto per la sua vicinanza al presunto boss Giuseppe Alfieri e ai suoi sodali.
Intanto, l’avvocato Flavio Sinatra presenterà un’istanza al tribunale del Riesame. Il maresciallo Giovanni Primo è l’unico dei quindici indagati ad essere stato trasferito in carcere.