Canoni non pagati dopo lo “sfratto” forzato: Verifiche su azienda ortofrutticola

 
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Gela. Accertamenti e verifiche per meglio comprendere la ragione della totale assenza dei pagamenti del canone d’affitto per l’uso di un capannone dell’area industriale.

L’ordine è giunto direttamente dagli uffici di Palazzo di Città: al centro dei controlli, la struttura assegnata all’esercente Giovanni Romano, titolare della Frutta d’oro srl.
Le verifiche sono state condotte dagli agenti della polizia municipale. In sostanza, si sta cercando di approfondire la posizione contrattuale dell’azienda.
Nell’estate di quattro anni fa, l’esercente fu costretto a lasciare la rimessa di via Generale Cascino, abbattuta durante le fasi d’esproprio dell’area sulla quale sorge il nuovo palazzo di giustizia. Così, l’allora amministrazione Crocetta decise di assegnare un’altra struttura al gruppo impegnato nel settore della vendita ortofrutticola.
Da allora, però, stando ai calcoli effettuati a Palazzo di Città, nessun canone sarebbe stato versato dal titolare dell’azienda. Una conferma in tal senso giunge dai verbali d’accertamento firmati dagli operatori della polizia municipale.
Il vero nodo, però, riguarda proprio la natura dell’assegnazione. Nell’estate di quattro anni fa, al culmine della tensione prodotta dallo scontro sorto tra i proprietari dell’area del nuovo palazzo di giustizia e la giunta municipale, il capannone nella zona industriale venne concesso al gruppo Romano in comodato d’uso gratuito.
Di conseguenza, stando anche ai legali dell’azienda, niente sarebbe dovuto non solo alle casse di Palazzo di Città ma anche a quelle dell’Asi. Intanto, però, Giovanni Romano, supportato dai suoi legali, ha deciso di agire giudizialmente nei confronti dell’amministrazione comunale.
Chiede, infatti, che gli vengano risarciti i danni subiti a causa della demolizione della struttura utilizzata in via Generale Cascino: ritenuta abusiva dagli stessi tecnici municipali. Un muro contro muro che, adesso, si arricchisce di nuovi particolari.
Lamentele sulla gestione del capannone dell’area industriale, concesso agli operatori della Frutta d’oro srl, sarebbero giunte da altri esercenti del settore: contrariati dal fatto di dover versare i canoni d’affitto per l’uso delle aree del mercato comunale, e non solo, a differenza del diretto concorrente.

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