Gela. Le “voci” si susseguono da mesi, praticamente da quando si è insediata la nuova giunta. Il posto di amministratore delegato della Ghelas Multiservizi è tra quelli più ambiti, una sorta di “gioiello” del sottogoverno politico della città. Il commissario straordinario Rosario Arena, sul finire dello scorso anno, ha dato l’incarico all’avvocato ragusano Gianfranco Fidone. Il manager sta gestendo una situazione societaria, già piuttosto precaria. Nei prossimi giorni, però, potrebbero esserci delle novità. Fidone, del resto, non le esclude. L’assemblea dei soci di oggi è stata aggiornata alla seconda convocazione, fissata per venerdì. Mancava l’amministrazione comunale, socio unico della municipalizzata. “La seconda convocazione è prevista per venerdì – dice Fidone – non so cosa accadrà, ma indipendentemente dall’esito, ci saranno delle novità che comunicherò”. Qualcosa potrebbe cambiare. L’assemblea è chiamata a valutare il bilancio 2018, a definire la nomina del revisore legale, che tocca comunque al Comune designare, e ad autorizzare un’azione giudiziaria (probabilmente contro uno degli ex amministratori). Fidone, in questi mesi, ha avviato una serie di interventi, nel tentativo di ricostruire i conti di una società, che stando al manager dovrebbe ancora ricevere circa tre milioni di euro dal Comune. Ha già autorizzato azioni giudiziarie sia nei confronti dell’ente sia degli ex amministratori. Mosse che non sono state gradite dal sindaco. Greco, forse per la prima volta, si è sbilanciato, nel corso della seduta di question time, rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Sandra Bennici. “Il futuro della Ghelas, che tocca tanti lavoratori, è una nostra priorità – ha detto – il Comune ha necessità di avere un vero amministratore e non un avvocato che rappresenta la società”. Il primo cittadino è stato decisamente esplicito. “Il suo è stato un lavoro apprezzabile – ha proseguito riferendosi a Fidone – ma più che l’amministratore continua a fare l’avvocato della Ghelas”.
Il sindaco ha inoltre elencato le iniziative che, probabilmente, stanno pesando sui rapporti tra azienda e municipio. “I decreti ingiuntivi, il parere pro veritate, le azioni giudiziarie contro il Comune – ha continuato – sono iniziative alquanto singolari. Dall’amministratore di una partecipata mi aspettavo proposte di rilancio e non azioni giudiziarie che appesantiscono il rapporto con il socio unico”. Non è tutto, perché Greco ha anche parlato di “servizi svolti in maniera discutibile” e ha respinto qualsiasi ipotesi di messa in liquidazione. Tutti fattori che fanno propendere per un possibile “divorzio”, che lascerebbe vuota una poltrona ambita dalla politica, in una fase di riassetto dell’alleanza di governo della città. Di certo non c’è ancora nulla e il sindaco, in aula, ha precisato che “il confronto va avanti”, ma ha anche invitato l’opposizione a collaborare. Fidone, a questo punto, potrebbe assumere decisioni legate al suo futuro alla guida della multiservizi. Le parole di Greco segnano una profonda distanza della giunta, probabilmente poco convinta dalla “cura” decisa dal manager.