Gela. Passa la linea della mediazione e, dopo una settimana di presidi lungo gli accessi stradali che conducono alla raffineria Eni di contrada Piana del Signore, i blocchi vengono rimossi. Passa la linea del prefetto. Gli operai, già questa sera, non presidieranno più gli accessi alla fabbrica Eni. E’ stato un dietrofront inaspettato arrivato a conclusione di un dialogo avviato con i sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil e con quelli dei metalmeccanici. A questo punto, come indicato nel verbale redatto al termine del vertice in prefettura, si punta sul vertice all’assessorato regionale che dovrebbe fare il punto della situazione intorno alle posizioni dei singoli lavoratori e delle loro aziende. Si cercherà di capire se ci siano spazi di manovra rispetto a nuove coperture previdenziali. Nelle scorse ore, anche il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana aveva fatto visita agli operai. Davanti alla scelta di non continuare i presidi, i quattro licenziati della Nuova X Gamma hanno già scelto di proseguire la loro protesta davanti ai tornelli della fabbrica.
“Ci fidiamo dello Stato”. I confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania insieme ai metalmeccanici Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese hanno spinto affinché si desse seguito a quanto chiesto dal prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta. Ovvero, si tratta ma senza blocchi. “Rimuovere i blocchi è un segno di fiducia verso lo Stato – dicono i confederali – ovviamente, se gli impegni venissero disattesi i blocchi ritorneranno”. Molti lavoratori, comunque, non hanno mancato di sottolineare tutta la loro contrarietà al dietrofront. Ai presidi ci sono stati momenti di alta tensione. E adesso? Si aspetta l’incontro di giovedì all’assessorato regionale, la proroga della cassa integrazione in deroga che scade a fine dicembre e l’intervento del governo.
Continua il presidio in piazza Umberto I. Gli ex Comeco, invece, insieme ad altri lavoratori inseriti nel bacino di disponibilità stanno proseguendo il sit in piazza Umberto I.