Gela. La cocaina pur rimanendo la sostanza stupefacente più costosa registra una riduzione notevole dei prezzi e in città il consumo è sempre maggiore. Il procuratore Salvatore Vella ha aperto così la conferenza stampa che ha permesso di delineare alcuni particolari dell’operazione “H24 store”. Una parte della ricchezza locale viene bruciata in cocaina e più in generale in droga. Nove in carcere, tre ai domiciliari e un obbligo di presentazione, sono queste le misure eseguite. “La cocaina veniva acquistata dai giovani ma anche da professionisti con incarichi politici”, ha spiegato il dirigente di polizia Felice Puzzo. “Un cinquantenne usava cocaina durante un battesimo. Un meccanico prima di andare a lavoro”, ha sottolineato Vella. “Chi ha incarichi politici e istituzionali deve sapere che alimentando il mercato della droga favorisce i patrimoni criminali”, ha aggiunto il procuratore. Già lo scorso anno, i primi vagiti dell’inchiesta si manifestarono con gli arresti per la disponibilità di “un’arma da guerra”. L’attività è stata coordinata dal pm Luigi Lo Valvo.
Acquistavano piccoli continuativi per rivenderle. Erano autonomi dalle organizzazioni criminali. Un legale che consumava cocaina gli consigliò di muoversi con piccoli quantitativi. “A Gela gira cocaina tagliata con qualità elevatissima – è stato aggiunto – fidelizzano il mercato e lo parcellizzano”. Uno dei furti ricostruiti è stato a danno del Comune. Un mezzo da lavoro venne portato via e poi usato per un altro furto. Uno dei coinvolti organizzò un colpo nell’abitazione della famiglia della fidanzata.