Blitz antimafia “Ianus”, altre richieste di riti alternativi: in settimana le prime conclusioni

 
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Gela. In settimana, i pm della Dda di Caltanissetta avanzeranno le loro richieste per gli imputati, coinvolti nel blitz antimafia “Ianus”, che non hanno scelto riti alternativi. Questa mattina, davanti al gup del tribunale nisseno, le difese hanno indicato altre richieste di giudizio abbreviato. Almeno dieci che si aggiungono alle oltre trenta formalizzate durante la precedente udienza. Le loro posizioni saranno quindi definite dal giudice dell’udienza preliminare senza arrivare in dibattimento. Ci sarà ancora tempo per ulteriori ammissioni a riti alternativi, fino a giovedì. Tra le parti civili, c’è il Comune di Gela, su mandato dell’amministrazione comunale, rappresentato dall’avvocato Giusy Ialazzo. Sono parti civili inoltre il Ministero dell’interno, attraverso l’Avvocatura dello Stato (con il legale Giuseppe Laspina), il Comune di Canicattì e un’associazione antiracket. Per Vincenzo Donzella, (con il legale Salvo Macrì), Samuele Rinzivillo (difeso dall’avvocato Carmelo Terranova) e Manuel Ieva (difeso dagli avvocati Flavio Sinatra e Luca Cianferoni), gli atti, la scorsa settimana, sono ritornati ai pm. Le difese hanno esposto eccezioni sul decreto di fissazione dell’udienza preliminare e sulla richiesta di rinvio a giudizio, per vizi di notifica.

Secondo gli investigatori, le redini della famiglia di mafia dei Rinzivillo erano andate a Giuseppe Tasca mentre nel contesto degli Emmanuello un ruolo determinante lo avrebbe avuto Crocifisso Di Gennaro. L’affare principale dei clan pare fosse quello del traffico di droga. Sono imputati, Giuseppe Tasca, Ignazio Agrò, Vincenzo Alberto Alabiso, Giuseppe Alaimo, Massimiliano Astuti, Gianluca Attardo, Salvatore Azzarelli, Giuseppina Bonanno, Giuseppe Borgese, Salvatore Castorina, Benedetto Giuseppe Curvà, Alberto Pasquale Di Dio, Crocifisso Di Gennaro, Giacomo Di Noto, Giuseppe Domicoli, Graziana Domicoli, Maurizio Domicoli, Vincenzo Donzella, Brahallan Ivan Escobar Buritica, Dario Gagliano, Gioacchino Giorgio, Rosario Greco, Rocco Grillo, Manuel Ieva, Giuseppa Lauretta, Angelo Lorefice, Daniele Mangiagli, Luca Marino, Loredana Marsala, Marius Vasile Martin, Vincenzo Mazzola, Salvatore Mezzasalma, Diego Milazzo (1984), Diego Milazzo (1994), Morena Milazzo, Orazio Monteserrato, Salvatore Nocera, Mohamed Matar Hassan Omar, Nicola Palena, Fabio Palumbo, Emanuele Pantano, Andrei Pascal, Giuseppe Pasqualino, Alessandro Pellegrino, Alessandro Peritore, Calogero Orazio Peritore, Antonio Rapicavoli, Mirko Salvatore Rapisarda, Dario Rinzivillo, Giovanni Rinzivillo, Rocco Rinzivillo, Samuele Rinzivillo, Vincenzo Romano, Vincenzo Scerra, Carmelo Scilio, Filippo Scordino, Giuliano Giovanni Scordino, Luigi Scuderi, Giuseppe Sicurella, Giuseppe Sinatra, Antonio Solazzo, Salvatore Taormina, Giuseppe Terrasi, Mario Tomaselli e Giuseppe Verdelli. La Dda ha provveduto a depositare, come abbiamo riferito, le dichiarazioni rese da un nuovo collaboratore di giustizia, il quarantenne Calogero Orazio Peritore, a sua volta coinvolto nell’inchiesta. In aula, si tornerà da subito per le richieste del rito ordinario. Dalla prossima settimana, invece, si procederà per il giudizio abbreviato, scelto da gran parte degli imputati. Sono difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Carmelo Tuccio, Salvo Macrì, Angelo Cafà, Cristina Alfieri, Rosario Prudenti, Rocco Cutini, Domenico Cacocciola, Maria Lucia D’Anna, Teresa Raguccia, Salvatore Bruzillà, Dario Polizza Favaloro, Salvatore Pace, Giuseppe Cascino, Luigi Zinno, Andrea Giannino, Carmelo Terranova, Filippo Spina, Alfonso Abate, Luca Cianferoni, Danilo Tipo, Paolo Ingrao, Antonio Montana, Calogero Meli, Gioacchino Marletta, Debora Speciale, Ninni Giardina, Raffaela Nastasi, Giovanni Lomonaco, Salvatore Pennica e Giuseppe Dacquì.

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