Gela. Un confronto pubblico sui tanti problemi che, ancora oggi, affliggono la città.
Il segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice lancia la proposta al sindaco Domenico Messinese. Il sindacalista, infatti, ha sollevato nuovamente la questione idrica, a poche ore di distanza dall’ordinanza, firmata proprio dal primo cittadino, che vieta l’uso dell’acqua a fini alimentari nella zona di Caposoprano. Eccessiva è risultata la concetrazione batterica nei campioni prelevati dai tecnici dell’Asp. “La Cgil, in più occasioni istituzionali, ha chiesto una decisione concreta sul ciclo dell’acqua – spiega lo stesso Giudice – perchè se da un lato è obbligatoria la natura dell’ordinanza di divieto dell’uso da parte del sindaco; dall’altro, la stessa non risolve il problema. Vorrei essere ancora più chiaro, si può ancora parlare di turismo se mancano le condizioni minime di vita civile per i cittadini? È normale spendere migliaia di euro l’anno per comprare l’acqua al fine di usarla solo per cucinare e garantire l’igiene personale? Le risposte sono a prova di bimbo da scuola dell’infanzia, no”. Lo stesso sindacalista, inoltre, esclude che la presa di posizioni possa avere contorni politici diretti ad attaccare la giunta del sindaco Domenico Messinese. “Voglio assicurare che delle scelte partitiche del sindaco non mi interessa nulla – conclude – di quelle politiche e amministrative sì. So che questo lo infastidisce ma si chiama democrazia, capacità di ascolto. D’altra parte, il tema acqua era nel suo programma elettorale, quello per cui è stato votato. Vogliamo vedere in bolletta la sottrazione dal pagamento di questi giorni di acqua con batteri. Per il resto, il sindaco stia sereno e se può inizi ad amministrare, oltre che a garantire proroghe”.