Gela. Un medico di famiglia ha confuso una zecca per un porretto della pelle.
Almeno secondo le accuse mosse da un operatore agricolo di 46 anni che, adesso, non nasconde l’intenzione di volere adire alle vie legali. Il malcapitato, per una presunta incapacità del medico, è stato costretto a convivere con la zecca sulle spalle per circa un mese. La vicenda è iniziata a luglio, quando la moglie del malcapitato si accorse della presenza di quel piccolo puntino scuro apparso sulla pelle: con esattezza, sulle spalle. “Mi recai direttamente dal mio medico di famiglia – assicura Giuseppe L. P. di 46 anni – secondo il quale, dopo una breve visita, quel punto nero non era altro che un banalissimo porro della pelle. La diagnosi del medico, in verità, non ha mai convinto mia moglie – aggiunge il paziente – che quotidianamente ha notato un continuo ingrossamento della carne crescente sulla mia pelle. In alcune occasioni anche mia moglie è giunta alla conclusione, quasi logica, che si trattava di una zecca. La mancanza di febbre e di altre patologie si è rivelata sufficiente ad accettare la diagnosi del nostro medico”. L’epilogo della vicenda si è avuto ieri mattina, quando l’uomo ha deciso di recarsi in ospedale. “Un medico del pronto soccorso di via Palazzi non ha avuto dubbi – aggiunge il quarantaseienne – E’ bastato un semplice controllo a stabilire che si trattava di una zecca. In venti giorni è cresciuta sensibilmente. Probabilmente sono stato fortunato. La vicenda avrebbe potuto avere esiti diversi, forse drammatici. Sono un paziente cardiopatico e solo qualche anno addietro ho subito un delicatissimo intervento chirurgico. Mi sarei aspettato molta più professionalità da un medico che tra l’altro conosce bene il mio stato clinico. Non nascondo l’idea di volere chiedere una consulenza legale per avviare un’azione contro il medico che ha sbagliato la diagnosi, confondendo una zecca per un porro della pelle. Sicuramente dovrà darmi una spiegazione esaustiva”.
