Gela. L’assemblea dei sindaci dell’Ato Cl2 in liquidazione si sarebbe dovuta tenere in settimana. Almeno queste erano le previsioni, successive al nulla di fatto dell’ultima riunione. Invece, probabilmente se ne riparlerà a fine mese. L’accordo politico sul nome del successore del dimissionario Giuseppe Panebianco non c’è ancora. Il sindaco Lucio Greco, che vorrebbe contare ancora di più sul tavolo dell’Ato rifiuti, pare al momento non intenzionato a trattare sulla sua scelta, ovvero l’eventuale nomina dell’attuale commissario dell’Ipab “Aldisio” Giuseppe Lucisano. Il resto della truppa dei sindaci dell’ambito sembra invece puntare su una candidatura locale, quella del commercialista Salvatore Sauna, che solo lo scorso anno, in campagna elettorale per le amministrative, aveva dato la sua piena disponibilità a Greco, anche per supportarlo come consulente a titolo gratuito. A fare il nome del professionista è stato il sindaco di Riesi Salvatore Chiantia, seguito da altri soci. Panebianco, pronto a lasciare l’incarico da almeno tre mesi (tra le altre cose è stato scelto come amministratore delegato della Catanzaro Costruzioni), continua a garantire l’ordinaria amministrazione; mentre il responsabile tecnico, l’ingegnere Sergio Montagnino, prosegue il monitoraggio dell’impianto di compostaggio di Brucazzi, ancora sotto gestione Ato e tra i punti che hanno rafforzato le distanze tra il sindaco Lucio Greco (che vorrebbe praticamente carta bianca per i conferimenti nel sistema) e i vertici dell’ambito. Un ruolo importante lo stanno giocando i revisori, che formalizzeranno la prossima assemblea. Dovrebbe essere quella decisiva per chiudere sulla guida dell’ambito, sempre che l’intesa politica possa concretizzarsi. Tra Ato e Comune, la tensione è alta da tempo e non si tratta solo dei conferimenti nel compostaggio di Brucazzi.
I vertici Ato hanno più volte autorizzato azioni giudiziarie nei confronti del muncipio, nel tentativo di arrivare ad ottenere almeno sedici milioni di euro. Sono tutti arretrati che Palazzo di Città non avrebbe mai coperto e che si sono accumulati, diventando un maxi credito che Ato vuole incassare, tanto da essersi rivolto al tribunale delle imprese di Palermo. Lo stallo si registra in un periodo, forse mai così delicato in materia di governance del servizio rifiuti. Impianti e nuovi investimenti dovrebbero consolidare la filiera locale, ma quello dei rifiuti è anche uno scacchiere politico, con possibili ripercussioni sui conti del Comune.