Gela. “L’Ati deve mettere all’ordine del giorno dell’assemblea dei sindaci il punto sul passaggio alla gestione pubblica del servizio”. A chiederlo ufficialmente è il Forum dei movimenti, che da anni ritiene imprescindibile un ritorno alla gestione pubblica, chiudendo ogni tipo di rapporto contrattuale con Caltaqua, l’azienda italo-spagnola che anni addietro ottenne l’affidamento per un trentennio. “Il gestore privato è stato un fallimento – dice Antonio Surace del Forum – non ha fatto investimenti, non ha assicurato la depurazione delle acque reflue e ha conteggiato nei bilanci a favore della controllante Aqualia interessi milionari. Dal 2006 al 2010, ha avuto un contributo di 34,8 milioni di euro ma chiudendo i bilanci in negativo nel 2011 di circa 6 milioni di euro. Le tariffe sono state portate alle stelle e il quarto blocco, dal 2008 al 2018, è stato aumentato del 153 per cento, non considerando l’anno 2007 quando vennero imposti un consumo minimo a contatore di 120 metri cubi ed una tariffa unica, illegittima”. Dal Forum, ricordano inoltre gli accertamenti avviati dall’autorità giudiziaria e i costi, ritenuti “enormi”, registrati sempre per contenziosi finiti davanti ai giudici. Tutte ragioni che secondo il Forum dovrebbero indurre i sindaci a chiudere definitivamente l’esperienza del gestore privato, che in città non è mai riuscito a garantire un servizio finalmente efficiente.
Lo scorso anno, la commissione tecnica, della quale fa parte il sindaco Lucio Greco, si era espressa per lo scioglimento anticipato del contratto, per inadempimento. Un tema che anche il presidente Ati Massimiliano Conti è tornato a toccare, in attesa di assumere tutte le funzioni, già dell’Ato Cl6. Il prossimo 3 agosto, con richiesta bipartisan (sia da consiglieri di maggioranza che di opposizione), la questione idrica sarà al centro di una seduta monotematica dell’assise civica.