Gela. L’Asp e le associazioni che assistono i diversamente abili del territorio cercano di arrivare ad un punto di incontro. Dall’avvocato Paolo Capici, riferimento dell’associazione H, qualche settimana fa è partito un esposto, nel quale ha denunciato i gravi ritardi per l’accesso alla riabilitazione dei bambini, nella fascia di età fino a cinque anni. Anche di questo hanno discusso il management e i rappresentati delle associazioni, non solo Capici ma anche l’altro avvocato Livio Aliotta, che è referente della Consulta delle disabilità. Il manager Asp Alessandro Caltagirone ha spiegato che rispetto ai problemi sollevati, almeno per la fascia di età fino a tre anni, non sussisterebbero ritardi di accesso alle attività riabilitative, anche perché è prevista “una corsia prioritaria di inserimento nei percorsi di diagnosi e cura”. Per i piccoli, di età compresa tra i tre e i cinque anni, invece, è stata ammessa la carenza di strutture e personale. E’ partita una richiesta all’assessorato regionale per aumentare i posti convenzionati di specialisti in logopedia e psicomotricità, da inserire in strutture accreditate.
I manager Asp hanno richiamato l’attivazione del Centro diurno sanitario, che dovrebbe partire a breve, ma anche la pubblicazione di bandi per la selezione di personale specialistico. Caltagirone ritiene necessario attivare una commissione, composta da esperti e rappresentanti delle associazioni, che possa monitorare le procedure di avvio delle strutture riabilitative ed eventualmente proporre l’attivazione di nuovi centri.