Gela. In segno di solidarietà per l’arresto di Turi Vaccaro e in attesa del processo per direttissima previsto il prossimo 19 luglio da parte del Tribunale di Gela, gli attivisti No Muos hanno iniziato questa mattina davanti al tribunale lo “sciopero della fame”.
“Con lo sciopero della fame vogliamo ribadire il nostro dissenso alla repressione che lo Stato attua nei confronti del Movimento No Muos, nel caso specifico di Turi (pacifista noto a tutti da più di 30 anni), e ai comportamenti autoritari e violenti della Polizia di Stato .
Inoltre abbiamo da poco saputo dagli avvocati del movimento che il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo ha fissato al 25 luglio l’udienza per l’appello presentato dal ministero della difesa contro l’ordinanza del Tar del 9 luglio, che di fatto aveva dato ragione alla revoca delle autorizzazioni”.
Ma il movimento No Muos non demorde e attraverso l’associazione antimafie Rita Atria hanno presentato alla procura di Catania un esposto in cui si richiede l’accertamento dei fatti indicati nell’articolo del giornalista Antonio Mazzeo “Abusivismi USA per il MUOS di Niscemi”. Nell’articolo si evince che la marina militare statunitense avrebbe avviato i lavori di realizzazione del MUOS prima della firma delle autorizzazioni da parte della Regione siciliana. A fronte di queste informazioni l’Associazione Antimafie “Rita Atria” avendo nel suo statuto tra i suoi obiettivi la funzione di osservatorio politico-sociale sul territorio, ha ritenuto opportuno chiedere alla magistratura l’accertamento dei fatti ed eventualmente che vengano identificati e penalmente perseguiti i reati connessi.