Gela. Un presunto giro d’armi scoperto dagli agenti di polizia del commissariato è costato il processo a quattro dei coinvolti nel blitz “Villaggio Aldisio”. Armi a Villaggio Aldisio. Proprio la zona dell’omonimo quartiere venne messa sotto controllo dagli investigatori che riuscirono a ricostruire l’esistenza di una vera e propria organizzazione, in grado di controllare anche la vendita della droga. Così, a processo sono finiti Aristide Tascone, Ernesto Privato, Alessio Tallarita e Orazio Terlati. Devono rispondere alle accuse davanti al collegio presieduto dal giudice Manuela Matta, affiancata dalle colleghe Tiziana Landoni ed Ersilia Guzzetta. I difensori dei quattro, già in fase d’udienza preliminare, decisero di non accedere a riti alternativi. Il dibattimento si è appena aperto e il pubblico ministero Eugenia Belmonte ha subito chiesto una perizia sulle intercettazioni alla base dell’indagine. Una richiesta accolta dal collegio. I difensori degli imputati, gli avvocati Carmelo Tuccio, Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Giuseppe Ferrara, Raffaela Nastasi e Giusy Ialazzo, hanno avanzato le relative richieste istruttorie. Gli imputati, invece, hanno sempre escluso di aver fatto parte di un’organizzazione attiva proprio nella zona di Villaggio Aldisio e non solo. Si tornerà in aula il prossimo 30 giugno.