Gela. Solo “timidi interventi di pulizia” e nient’altro. L’area industriale ex Asi sembra nuovamente uscita dagli obiettivi primari dell’amministrazione comunale. Da tempo, i rappresentanti della Cna provinciale e locale denunciano lo stato di totale degrado di quello che dovrebbe essere un nervo produttivo fondamentale per l’economia cittadina. Strade dissestate, discariche abusive e illuminazione praticamente fuori uso e in queste condizioni la sicurezza non può essere garantita a nessuno degli imprenditori insediati. “Nel corso degli ultimi anni abbiamo ripetutamente chiesto l’interessamento, concreto, dell’amministrazione comunale circa la grave situazione di degrado, quasi abbandono, che caratterizza l’area industriale. Dopo alcuni, timidi e troppo puntuali, interventi di pulizia di alcuni tratti dell’area dobbiamo purtroppo constatare che l’interesse sembra essere del tutto sfumato e le condizioni sono tornate ad essere quelle che precedentemente avevamo denunciato – dicono gli imprenditori della Cna – se non addirittura peggiori. Di fatto, l’impianto di illuminazione è pressochè inesistente. Vaste zone sono completamente al buio in una situazione di completa desolazione. Il manto stradale rimane un colabrodo, specchio inequivocabile dello stato di abbandono dell’area e della classe imprenditoriale”.
Ora, si temono i mesi invernali e le bombe d’acqua che senza la manutenzione di tombini e caditoie mettono in ginocchio un intero sistema, con allagamenti e difficoltà viarie. “Sarebbe indispensabile ed urgente provvedere ad una pulizia straordinaria di tombini e caditoie. Sono intasati ed estremamente pericolosi. Perfino una leggera pioggia è già oggi in grado di tradursi in allagamento, riducendo le strade a vere e proprie piscine. Non comprendiamo – dice Roberto Sola presidente Cna Gela – come possa l’amministrazione comunale decidere di non volgere lo sguardo verso le problematiche ripetutamente denunciate dalla Cna. Da parte nostra continueremo a raccogliere e denunciare, anche in maniera più aspra, le istanze provenienti dagli imprenditori gelesi insediati nell’area”. In più occasioni, anche questa testata ha messo in luce lo stato di totale abbandono di un’area, diventata nel tempo zona franca, anche per chi punta a furti e danneggiamenti.