Gela. “Diversi appalti assegnati con chiamata diretta dal mio predecessore Corrado Failla mi sono sembrati decisamente anomali. Non c’erano coperture finanziarie né atti amministrativi.
Ricordo, addirittura, che fui minacciato dal responsabile della Edilponti Salsetta, perché lui, in quanto esponente del fronte antimafia, pretendeva i soldi dei lavori svolti al sistema fognario dell’ospedale Vittorio Emanuele”.
Ettore Costa, ex direttore generale del nosocomio di via Palazzi, ha deposto ieri mattina durante una delle udienze del processo a carico del suo predecessore alla guida dell’azienda sanitaria locale Corrado Failla, accusato d’irregolarità amministrative nella gestione degli appalti all’interno del nosocomio.
“Io l’avrei minacciato? – controbatte Giovanni Salsetta titolare dell’Edilponti – ma se mi devono ancora pagare oltre centomila euro per quei famosi lavori svolti al Vittorio Emanuele! Bisognerebbe far capire a chi non conosce nulla di quella vicenda, che il direttore Failla chiamò la mia azienda per eseguire i lavori necessari dopo la tracimazione del sistema fognario solo perché potevamo assicurare la massima trasparenza. Altro che minacce! Personalmente, ho sempre denunciato qualsiasi intimidazione e ho subito conseguenze personali a causa di questa mia scelta”.
In aula, Costa ha risposto alle domande postegli dal pubblico ministero Serafina Cannatà e dal difensore dell’imputato, l’avvocato Antonio Gagliano.
“Al momento del mio insediamento – ha spiegato Ettore Costa – trovai i titolari di alcune aziende impegnate nei lavori all’interno della struttura in condizioni economiche tutt’altro che favorevoli. Gli imprenditori della Garozzo e Spada lamentavano il mancato pagamento di almeno tre stati d’avanzamento lavori. Inoltre, molti lavori assegnati a chiamata diretta non avevano per nulla il requisito dell’urgenza”.
Una linea, comunque, contestata dall’avvocato Gagliano che, invece, ha depositato un intero faldone d’atti amministrativi: allo scopo di provare la correttezza delle procedure adottate dall’ex direttore generale Corrado Failla.
In udienza, a rappresentare gli interessi dell’azienda ospedaliera, era presente anche l’avvocato Ferdinando Maurelli.