Gela. Avrebbe controllato, per conto del gruppo degli stiddari, la messa a posto di tanti esercenti che gestivano le loro attività economiche lungo la statale 117 bis.
Il cinquantasettenne Salvatore Murana, inoltre, si sarebbe personalmente occupato di estorcere denaro anche al titolare di una rivendita di automobili.
Particolari emersi durante una delle udienze del dibattimento apertosi a suo carico davanti al giudice Domenico Stilo.
Nel corso dell’udienza, è stato sentito uno degli ex gestori dell’attività presa di mira che, a conclusione della sua deposizione, ha dovuto fare i conti con un lieve malore.
“Avevamo deciso di pagare – ha detto – per evitare che i ragazzi inviati a raccogliere i soldi entrassero dentro i locali della concessionaria. Non volevamo problemi. Normalmente, i soldi li consegnavamo nei periodi festivi. Ricordo che era l’aprile di sei anni fa”.
L’interesse del gruppo della stidda, infatti, si sarebbe concentrato sulla concessionaria gestita da Calogero Bennici. Conferme, sotto questo profilo, sono giunte da due ex affiliati ai gruppi criminali locali.
In video conferenza, Benedetto Zuppardo e Marcello Orazio Sultano hanno risposto alle domande poste dal pubblico ministero Elisa Calanducci.
“Al posto dei soldi – ha ammesso lo stesso Zuppardo – chiesi a Bennici di poter avere un’automobile. Ero stato incaricato dai rappresentanti del gruppo Emmanuello-Rinzivillo. Anche la stidda, però, riscuoteva denaro dalla concessionaria. In questo caso, si erano interessati Salvatore e Paolo Di Maggio”.
Una versione quasi analoga a quella resa dall’ex stiddaro Marcello Orazio Sultano.
“In quel periodo – ha confermato il collaboratore di giustizia – Bennici era sottoposto ad estorsione direttamente da Salvatore Murana. Lui aveva il controllo praticamente di tutta la zona della statale 117 bis che conduce a Catania”.
Il giudice Domenico Stilo, dopo aver sentito i collaboratori, ha deciso di rinviare al prossimo 5 dicembre. In quell’occasione, potrebbe già arrivare il verdetto finale.