Gela. Un lungo elenco di inefficienze burocratiche e politiche sta mettendo a forte rischio non solo i soldi del Patto per il Sud, con trentatré milioni di euro definanziati (in attesa che si possa mettere una pezza), ma addirittura anche quelli per gli interventi al porto rifugio. L’accordo di tre anni fa è a forte rischio. Comune, Regione ed Eni misero la firma su un’intesa che destinava quasi sei milioni di euro all’escavo di un sito perennemente insabbiato. Somme delle compensazioni Eni (quindi della città), che sulla carta dovevano servire a finanziare interventi chiesti a gran voce soprattutto dagli operatori, con un comitato pro-porto che da anni segue l’infinito iter. Nelle scorse ore, durante l’ennesimo vertice alla Regione, questa volta alla presenza dell’assessore alle infrastrutture Marco Falcone, è emerso che il provveditorato regionale delle opere pubbliche è pronto a bocciare l’intero progetto. “Mancano atti fondamentali – dice il presidente della commissione consiliare affari generali Vincenzo Casciana che era presente alla riunione palermitana – al provveditorato non risultano presentati lo studio sulle correnti e quello idrogeologico. Siamo molto amareggiati. Ci siamo subito opposti ad una soluzione alternativa, con interventi di manutenzione nell’arco di quattro anni. Non servirebbero assolutamente a nulla. La protezione civile regionale, a questo punto, deve essere messa davanti alle proprie responsabilità. Nel corso dell’incontro, i vertici della protezione civile hanno assicurato che la documentazione c’è e verrà trasmessa al provveditorato entro lunedì. Senza queste integrazioni, il progetto verrà bocciato. E’ assurdo che vengano messi a rischio soldi che sono della città, parliamo delle compensazioni Eni”. Una possibile beffa, l’ennesima, che si abbatte su una città, priva anche di un’infrastruttura basilare come il porto rifugio, cha da progetto dovrebbe essere sottoposto ad interventi anche al braccio di ponente. “Non ci interessano interventi di manutenzione, solo sporadici – dice Davide Calabrese dell’associazione pescatori – l’assessore Marco Falcone sembra sicuro che il maxi progetto del nuovo porto possa sbloccarsi a breve e quindi avrebbe la priorità. Allora, si proceda all’escavazione totale del sito. I soldi delle compensazioni sono della città e non si possano perdere”.
Tra gli addetti ai lavori, sale lo scetticismo, anche sul mega progetto del nuovo sito portuale. Non a caso, puntano soprattutto ad ottenere il via libera definitivo agli interventi ricompresi nell’accordo con Eni. Per i maxi progetti, eventualmente, ci sarà tempo. Prima, si pensi all’essenziale. Pare che il sindaco Lucio Greco non abbia preso bene questa ennesima novità, decisamente negativa. “La giunta – conclude Casciana – si trova a fronteggiare situazioni che stiamo ereditando, ma non ci possiamo fermare, anche se siamo veramente delusi”. A questo punto, sulla vita o sull’eventuale morte del progetto per il porto rifugio la parola decisiva verrà pronunciata lunedì prossimo.