Gela. I dati sui contagi sono rassicuranti, almeno in città. La fase 2, nonostante ci sia attesa per l’esito di diversi tamponi effettuati in ritardo, non sta riservando particolari emergenze. I consiglieri comunali di “Una Buona Idea” Davide Sincero e Rosario Faraci, però, sono certi che bisognerà ancora monitorare. Lanciano la necessità di una campagna di controlli attraverso test sierologici. “È necessario in questa delicata transizione monitorare la situazione, poiché l’aumento delle persone che sono tornate a lavoro può essere un problema e potenzialmente un veicolo di contagio. Uno strumento efficace è il test sierologico- dicono – che ci permette di fare una prima mappatura dandoci i dati che ci servono per sapere se siamo venuti a contatto con il coronavirus verificando se abbiamo sviluppato gli anticorpi. Con una postilla importante, chi è positivo al test sierologico potrebbe essere ancora contagioso. Ecco perché è fondamentale in questo caso, o nel dubbio, sottoporsi dopo il test sierologico anche al tampone”. La proposta la rendono pubblica, dopo essersi confrontati con il presidente della commissione consiliare sanità Rosario Trainito, a sua volta convinto della necessità di non ritenere conclusa l’emergenza Covid.
Ancora una volta, si rivolgono ad Eni, azienda che potrebbe finanziare l’acquisto dei kit rapidi, dopo essersi messa a disposizione con il reparto di terapia intensiva al “Vittorio Emanuele”. “Riteniamo sia necessario applicare in cooperazione con l’Asp, un percorso volto ad avviare una campagna di sensibilizzazione – aggiungono – ci riferiamo ai kit veloci, che analizzano la risposta immunitaria del nostro organismo per scoprire se è entrato in contatto con il Covid. Chiediamo un intervento di Eni, nell’interesse dell’intera comunità. Siamo consapevoli del grande contributo che l’azienda ha già dato al territorio, in perfetta sintonia come con il progetto Salute. Vista l’emergenza Covid-19, riteniamo sia possibile trovare una soluzione, consentendo un’ampia distribuzione dei kit”.