Alla Rsa Caposprano monta la protesta dei dipendenti senza stipendio, hanno incontrato il sindaco

 
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Gela. E’ un braccio di ferro che dura oramai da mesi. I vertici della Rsa Caposoprano chiedono di ricevere tutti i pagamenti che l’Asp deve garantire per i servizi svolti dalla struttura convenzionata.

Una delegazione di operatori ha incontrato il sindaco. I manager dell’azienda sanitaria provinciale, però, sottolineano come l’avvio di un’indagine da parte della locale procura, relativa proprio alla residenza sanitaria assistita di Caposoprano, non consenta di riconoscere quanto dovuto. Adesso, gli oltre cinquanta dipendenti temono seriamente di perdere il posto di lavoro. “Noi non vogliamo perdere il posto di lavoro e abbiamo il diritto di essere pagati – scrivono i lavoratori in una nota – chi di dovere si assuma la responsabilità della disperazione di tutti noi e delle eventuali azioni che la disperazione fa compiere”. Adesso, temono di fare la stessa fine dei tanti operai dell’indotto Eni, rimasti fuori dal ciclo produttivo della fabbrica, dopo l’avvio della fase di riconversione. Senza pagamenti da parte dell’Asp, le casse della struttura non possono garantire la copertura degli stipendi. Negli scorsi giorni, inoltre, una delegazione di operatori ha incontrato il sindaco Domenico Messinese proprio nel tentativo di sollevare nuovamente la questione.

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