Gela. Nonostante i lavori di riqualificazione del lungomare, un tratto di spiaggia è invasa da acque nere. Quasi contemporaneamente, reflui non depurati sono finiti in mare a causa di un cattivo funzionamento del depuratore biologico all’interno della fabbrica Eni.
A ridosso della Raffineria di contrada Piana del Signore i militari della capitaneria di porto hanno effettuato una serie di prelievi per accertare la natura dei reflui in mare.
“E’ una situazione inaccettabile – spiega Francesco Emiliani, segretario provinciale Femca Cisl – devono essere chiarite le responsabilità. Caltaqua e Raffineria devono fare chiarezza. Non possiamo permettere che ad essere penalizzata sia la reputazione degli operatori che lavorano in fabbrica”. Nelle scorse settimane una richiesta di immediati interventi era arrivata in Raffineria da Palazzo di città. L’ordinanza è stata successivamente revocata perché i tecnici Eni hanno escluso la fattibilità degli interventi da compiere.
A fare chiarezza sulle acque nere che, nel pomeriggio, hanno sporcato un tratto di spiaggia sul lungomare è stato il sindaco Domenico Messinese, secondo il quale la causa è legata ad “un pozzetto di scolo di acqua piovana, diventata scura per un sovra-pieno delle caditoie”.
I proprietari di un noto stabilimento balneare sono stati costretti ad interdire per alcune ore l’accesso al campetto di beach volley. Altre aree sono state transennate dagli addetti dell’impresa che da dicembre è impegnata a migliorare l’aspetto urbano del tratto di lungomare compreso tra la bretella Borsellino e la capitaneria di porto. Solo due giorni fa, il primo cittadino era stato costretto ad ordinare il divieto di balneazione nello specchio d’acqua antistante via Borsellino. Un disastro a “cinque stelle” che compromette la stagione estiva gelese già penalizzata dalla mancanza di eventi e dai numerosi cantieri avviati all’interno del perimetro urbano. Non sono mancate le polemiche da parte dei commercianti, residenti del lungomare e naturalmente dei bagnanti.
Sul lungomare si è recato immediatamente anche l’assessore Salinitro. “Siamo costretti a verificare una cosa che non conosciamo – replica Francesco Salinitro – Mi sembra fuori luogo chiamare disastro a cinque stelle un lavoro che abbiamo trovato e iniziato dal Partito democratico. Ho sentito anche il sindaco. Lunedì convocherò dei tecnici per capire se si tratta davvero di liquami”.
“Sono acque sporche ma piovane – assicura Giuseppe Manfrè, ex consigliere comunale del Pd – Non c’è alcun sversamento fognario. Il problema è noto ormai da anni. Esiste un progetto secondo il quale i tecnici di Caltaqua dovrebbero convogliare le acque piovane provenienti dalla della villa comunale ed evitare che finiscano in spiaggia”.