Gela. Tempi sempre più lunghi, tavoli di confronto infiniti e risultati che non arrivano mai. La crisi idrica delle ultime settimane, come abbiamo più volte riportato, è solo la conferma di una gestione del servizio del tutto inefficiente. Una disamina raccolta anche dai confederali di Cgil, Cisl e Uil. “E’ arrivato il momento di dire basta. Rattoppi e ripetuti incontri tra sindaci, enti e società, non servono a risolvere la crisi idrica della provincia di Caltanissetta. Siciliacque e Caltaqua generano solo disservizi mentre Regione e Comuni stanno a guardare senza produrre atti concreti”, dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro. I sindacalisti parlano di “spettacolo indecente”. “Piuttosto che snellire le procedure di passaggio tra Ato e Ati si continua colpevolmente a perdere tempo, mettendo a rischio i finanziamenti europei che sarebbero manna per rifare le condotte idriche e sostituire le tubature. Evidentemente – continuano i segretari – i bisogni dei cittadini sono secondari rispetto alle tecniche di distrazione cui sono solite ricorrere Siciliacque e Caltaqua e gli organismi deputati ai processi di gestione idrica. A fronte di tariffe che, con la recrudescenza della crisi rischiano di diventare insostenibili, continuiamo ad assistere ad uno spettacolo indecente”.
La nuova Assemblea territoriale idrica non ha ancora preso in consegna tutte le funzioni dell’Ato Cl6 in liquidazione e ci sono pesi finanziari enormi, come quelli degli arbitrati vinti da Caltaqua. “Sono trascorsi parecchi mesi dalla costituzione dell’Assemblea territoriale idrica – aggiungono Giudice, Gallo e Mudaro – è ad oggi non registriamo alcun atto consequenziale ma solo rimandi tra la silente burocrazia regionale e quella dell’ambito con le società che s’incrociano in un illusorio gioco degli specchi. Pessimo esempio di mancata collaborazione tra enti lo si ritrova nell’arbitrato da 20 milioni di euro vinto da Caltaqua e impugnato dall’Ato idrico. Le ripercussioni di queste liti e controversie le subiranno solo i cittadini chiamati a pagare di tasca propria”. I sindacati, come fatto più volte, tornano a chiedere il rispetto della Carta del servizio idrico. Siciliacque e Caltaqua hanno obblighi precisi, quasi costantemente violati. Si prepara una nuova estate di passione, tra rubinetti a secco e il ricorso ai privati delle autobotti.
La sbandierata rescissione che fine ha fatto?
Povera Gela come sei ridotta si cambiano le Amministrazioni ma tutto continua come sempre e peggio di prima,ma che ci stanno a fare tutti coloro che sono stati eletti dai cittadini, cosa fanno per risolvere i tanti problemi che assillano questa Città,Poi iò Signor Sindaco che promette e che emette ordinanze per salvarsi il ……. in quanto lui è responsabile della salute dei cittadini,l’ultima ordinanza a proposito della torbidità dell’acqua è satata emessa il 10 di giugno c/a ACQUA da usare solo per i servizi igienici NEI QUARTIERI DI Macchitella ordinanzza al momento mai revocata ,MA SI PUO’ ANDARE AVANTI COSI E SE QUALCUNO CHE SIEDE NELLA PUBBLICA ASSIUSE LEGGE QUESTO COMMENTO DICO A TUTTI LORO : VERGOGNATEVI.