Gela. Un protocollo che supera quello di sei anni fa e che introduce una disciplina dettagliata per l’abbattimento degli immobili abusivi. La firma, sindaci, magistrati della procura generale e di quella locale e rappresentanti delle forze dell’ordine, l’hanno apposta in prefettura. Da tempo, ormai, il prefetto Cosima Di Stani e i magistrati locali spingono per attuare la normativa in materia. Gli immobili che non possono essere sanati vanno abbattuti. “Tale strumento pattizio ha l’obiettivo di rinsaldare la collaborazione fra l’autorità giudiziaria ed i Comuni nel perseguimento del fondamentale obiettivo di restituire la legalità a determinati territori – si legge in una nota della prefettura – in un settore storicamente travagliato quale è quello dell’edilizia residenziale abusiva, in cui non di rado sono presenti fattori speculativi ed interessi criminosi. L’impegno assunto dalle parti contraenti, prevedendo una stretta collaborazione interistituzionale, ha proprio come obiettivo quello di permettere che si possa dare una risposta, la più celere possibile, a tali deprecabili fenomeni rinnovando la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e verso la legalità”. Per l’amministrazione comunale c’era il vicesindaco Terenziano Di Stefano. “Sono previsti strumenti che vanno incontro alle esigenze dei Comuni – dice – data la difficoltà di reperire fondi per le demolizioni, ci sarà la possibilità di attingere da Cassa Depositi e prestiti. Inoltre, gli enti comunali avranno nove mesi, per gli immobili non più sanabili, per procedere alla demolizione”. Prefettura e magistratura vogliono avviare una nuova fase, insieme ai Comuni del territorio, quelli dove la percentuale di immobili irregolari è ancora allarmante.
In Comune, la commissione consiliare urbanistica dovrebbe completare a breve il nuovo regolamento per la gestione di quelle strutture ritenute di pubblica utilità. E’ una vicenda molto delicata. In città, sono ancora migliaia gli immobili costruiti senza autorizzazioni, anche se l’azione della procura locale, negli anni, ha ridotto il fenomeno delle nuove costruzioni.