A Licata una nave cisterna contro la crisi idrica, anche in città una soluzione analoga?

 
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Gela. Una nave cisterna con a bordo un milione e mezzo di litri di acqua che servirà all’uso abitativo. È la soluzione che la vicina Licata sta provando a mettere in campo per combattere la grave crisi idrica che sta mettendo in ginocchio l’intera provincia di Agrigento. La notizia è emersa ieri a margine di un consiglio comunale direttamente dal sindaco Angelo Balsamo che ha comunicato ai cronisti locali di aver già provveduto a verificare con le istituzioni che il porto di Licata sia idoneo all’attracco della nave Ticino. Non è la soluzione al problema ma è una delle possibili soluzioni individuate per mitigare l’emergenza idrica.

E quella della nave cisterna è un’ipotesi che è anche al vaglio dell’Amministrazione Di Stefano che, per bocca dell’assessore con delega all’emergenza idrica Filippo Franzone, conferma che sono già state avviate le prime verifiche di fattibilità. Vanno avanti intanto i lavori per l’adeguamento del pozzo di Pantanelli come annunciato qualche giorno fa. Continuano intanto i contatti con Eni per aumentare in città la portata idrica che arriva dall’invaso del Ragoleto. Oggi intanto l’assessore Franzone ha accompagnato il sindaco Terenziano Di Stefano in Prefettura per un incontro voluto dagli agricoltori riguardo le condizioni delle dighe del territorio e gli eventuali interventi immediati.

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