Gela. “Una scorrettezza politica”. Per l’assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano il definanziamento dei progetti del Patto per il Sud, che avrebbero dovuto riguardare la città, si spiega soprattutto in un’ottica politica. “Mai vista una celerità di questo tipo – continua – nell’arco di pochi giorni, alla Regione sono arrivati a disporre il taglio dei finanziamenti di progetti cruciali. E’ un’offesa alla città. Probabilmente, avevano enormi difficoltà a coprire l’Asse 1, con i progetti nelle aree di Catania e Sicracusa, e così hanno ripiegato sui soldi che toccano di diritto a Gela. Per me, è un atto viziato e non escludo che l’amministrazione comunale possa fare ricorso. Non ci arrendiamo”. Il gruppo del vicesindaco, però, vuole vederci chiaro, anche tra la burocrazia comunale. Da poco è stato pubblicato l’elenco dei professionisti esterni di supporto ai rup dell’ente, scelti per accelerare anche gli iter procedimentali dei progetti del Patto per il Sud. Nonostante questo, a Palermo hanno scelto di tagliare almeno 33 milioni di euro. Dirigenti e consiglieri di “Una Buona Idea” vogliono comunque verificare eventuali ritardi della macchina amministrativa del municipio.
“L’apparato burocratico comunale preposto a vigilare è tenuto a fare chiarezza su una vicenda che penalizza ancora una volta la nostra comunità. E siccome per indole, costume e formazione politica, non ci affascinano i processi sommari, qualora le altre forze non dovessero ritenere opportuno istituire un’apposita commissione ad hoc, chiediamo che quantomeno la commissione consiliare competente possa essere legittimata a condurre un’inchiesta a trecentosessanta gradi sui fatti – dice il presidente Giovanni Scicolone – per poi relazionare in una seduta pubblica del consiglio comunale, alla presenza anche dell’amministrazione, dei dirigenti, dei rup e di chiunque in qualche modo abbia svolto un ruolo, quand’anche fosse marginale in tali progetti. Quel che è successo è spiacevole, per certi versi angosciante e difficile da digerire. Non può passare l’ennesimo messaggio, con tutti genericamente colpevoli, ma nessuno mai responsabile. A pagare dazio è sempre una città perennemente martoriata e puntualmente colpita ogniqualvolta si presenta l’occasione per rialzare la testa e risalire la china”.