Gela. Prima, le voci sulle possibili dimissioni dell’assessore forzista Nadia Gnoffo, che la coordinatrice locale del partito ha però escluso. Adesso, anche un altro assessore, la dem Grazia Robilatte, starebbe pensando al da farsi. La seduta dell’assise civica di giovedì scorso, con la maggioranza andata in crisi e le bordate politiche che sono arrivate anche alla professionista scelta dal Pd, avrebbe smosso parecchio le acque. L’assessore Robilatte ha la gestione di deleghe pesanti, dal bilancio ai rifiuti passando per il patrimonio. Un ruolo strategico nell’attuale amministrazione comunale. Pare che la dem si aspettasse una posizione politica diversa da parte del sindaco Lucio Greco, che invece giovedì scorso ha imposto una linea netta, “o si vota l’atto oppure andiamo tutti a casa”. L’avvocato l’ha detto riferendosi alla proroga del contratto di servizio Ghelas, che però secondo Robilatte e l’intero consiglio sarebbe dovuta passare solo dalla giunta, senza arrivare in aula. Un corto circuito comunicativo che ha messo a serio rischio la giunta ed esposto a pesanti critiche la stessa professionista. Pare che l’assessore abbia chiesto di verificare l’intera vicenda, anche con il segretario cittadino Peppe Di Cristina. Era già finita al centro degli attacchi dell’opposizione, che le ha contestato più volte gli interventi su Ghelas, dato il ruolo di amministratore in passato ricoperto dal fratello. Non ci sono ancora conferme, ma qualcosa potrebbe accadere, entro questa settimana. L’eventuale addio dell’assessore Robilatte potrebbe aprire un vuoto in giunta, ma soprattutto indurre i dem a rivedere i rapporti con il sindaco.
Domani, è convocata la segreteria del partito (l’ha voluta con forza il segretario Peppe Di Cristina). Da tempo, i democratici chiedono un cronoprogramma chiaro al sindaco, almeno in vista dei prossimi cento giorni. Nelle stesse ore, la maggioranza è chiamata a raccolta per la verifica con il sindaco, invocata a gran voce da fedelissimi e non. La sfuriata di Greco dello scorso giovedì, che è stata anche politica, ha messo sul chi va là gli alleati della coalizione “arcobaleno” e pare che tra i più scontenti ci siano i referenti dei partiti che hanno appoggiato l’avvocato “civico”. Dem e forzisti, osservano e attendono, anche se alla fine potrebbero partire in contropiede.
Si potrebbe dire chi è causa dei propri mali….però adesso che la grande…… È stata fatta devono continuare a bere o affogare. Ma in questo caso farebbero affogare la città che ha bisogno di essere governata al sindaco rimane sempre la facoltà di rivedere la giunta per mettere dentro il meglio che la città offre anche oltre i partiti tradizionali.