Gela. Sul trasferimento della gestione degli impianti del ciclo locale dei rifiuti non è ancora stata pronunciata l’ultima parola. A settembre, i giudici del Tar Palermo, con un’ordinanza, hanno respinto il ricorso presentato dall’Ato Cl2 in liquidazione, del commissario Giuseppe Panebianco. Secondo il legale dell’ambito, le direttive impartite dall’assessore regionale Alberto Pierobon andrebbero a violare la normativa civilistica in materia di liquidazione delle società per azioni. Da Palermo, però, sono arrivate disposizioni precise, gli impianti devono passare dall’Ato alla Srr4, che ha intanto provveduto a costituire una società in house, che materialmente subentrerà nella gestione di impianti fondamentali, dal nuovo Tmb alla discarica Timpazzo. I vertici Ato, però, hanno deciso di impugnare il verdetto del Tar, che ha confermato la linea Pierobon. E’ stato dato mandato ad un legale, l’avvocato Stefano Polizzotto. Verrà nuovamente richiesto, ma questa volta al Cga, di bloccare l’iter del trasferimento gestionale degli impianti, almeno fino a quando non verrà conclusa la fase di liquidazione dell’Ato. Per Panebianco e i suoi tecnici, avere la gestione diretta degli impianti significa assicurare garanzie finanziarie agli eventuali creditori. Una ricostruzione che i giudici amministrativi del Tar hanno respinto, in attesa di capire se il Cga deciderà di scrivere una pagina diversa.
Intanto, l’Ato, almeno per i primi sei mesi, si occuperà del nuovo sistema di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a Timpazzo e sta continuando a portare avanti quello mobile. La società in house, costituita dalla Srr4, deve ancora prendere forma e la prossima settimana potrebbe arrivare l’indicazione del nome del nuovo manager, che prenderà in mano l’intero sistema dei rifiuti sul territorio, Cga permettendo.