Coltellate all’ex compagna, Pingo accusato di tentato omicidio: condannato a sette anni

 
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Pingo ha accoltellato la compagna all'interno dell'abitazione che avevano condiviso per anni

Torino. Sette anni e sei mesi di reclusione, perché ha accoltellato l’ex compagna, raggiunta da quattordici fendenti. Il gup del tribunale di Torino ha emesso il verdetto nei confronti del gelese Crocifisso Pingo, che lo scorso marzo venne arrestato dai carabinieri del capoluogo piemontese. Fu lui a contattarli, dopo aver aggredito l’ex compagna, colpita all’interno dell’appartamento che avevano condiviso per anni. L’ex titolare di aziende edili era accusato di tentato omicidio. I pm della procura torinese, al termine del giudizio abbreviato, hanno chiesto dieci anni di detenzione. I militari, arrivati nello stabile dove risiedeva la famiglia del gelese, lo trovarono ancora con le mani sporche di sangue. Dopo la fine della relazione, il cinquantottenne tentò di recuperare il rapporto con la compagna, dalla quale aveva avuto due figli. La donna, però, aveva già da tempo scelto di interrompere la convivenza. L’aggressione si verificò dopo il ritorno dell’imputato a Torino, città dalla quale si era allontanato solo per un breve periodo. Per colpire usò un coltello da cucina, che ha causato ferite molto gravi alla vittima, soprattutto al volto. La donna si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Anna Rizzo. Il gup le ha riconosciuto il diritto al risarcimento dei danni e una provvisionale da trentamila euro.

La difesa di Pingo, sostenuta dal legale Tiziana Porcu, ha puntato principalmente sul fatto che l’uomo non avesse intenzione di uccidere, richiamando la sua scelta di desistere e contattare subito i carabinieri. Alla fine, gli è stata comminata una condanna di entità inferiore rispetto a quanto richiesto dai pm. La difesa impugnerà il verdetto in appello.

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