Gela. Il parco eolico da quasi centoquaranta megawatt di potenza che dovrebbe sorgere lungo il tratto di costa ricompreso tra la zona di Macchitella a Gela e quella di Punta due Rocche a Butera continua a prendere forma.
Adesso, con un provvedimento ufficiale, i funzionari del dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informatici del ministero delle infrastrutture hanno autorizzato la costruzione e la successiva esecuzione dell’intera centrale eolica. Una svolta che sta costringendo la giunta comunale gelese a correre ai ripari. La comunicazione del via libera rilasciato a Roma è stata inoltrata dall’avvocato Stefano Polizzotto, incaricato proprio dall’amministrazione di seguire l’intero iter del contestato progetto.
Un ricorso, contrario alla realizzazione dell’opera proposta dai manager della Mediterranean Wind Offshore, è già stato depositato sui tavoli dei magistrati del tribunale amministrativo di Palermo. Il provvedimento appena rilasciato dai funzionari del ministero delle infrastrutture, però, ha generato un cambio di rotta.
Il sindaco Angelo Fasulo e gli assessori della sua giunta hanno dato mandato all’avvocato Polizzotto d’integrare i motivi del ricorso e, quindi, del no all’istallazione. Nel provvedimento firmato dal primo cittadino e dagli assessori si fa soprattutto riferimento alla volontà d’impedire “ulteriori ed irreparabili danni per l’ambiente”.
L’ente comunale, nel settembre di un anno fa, aveva impugnato, sempre davanti al tar di Palermo, il decreto favorevole di valutazione d’impatto ambientale emesso dai tecnici del ministero dell’ambiente. Stando all’ultima versione del progetto presentato dai dirigenti della Mediterranean Wind Offshore, società ligure del gruppo Termomeccanica ecologica spa che ha come azionista di maggioranza l’istituto di credito Intesa SanPaolo, i trentotto aerogeneratori saranno collocati a circa due miglia marine dalla costa. L’amministrazione comunale, però, non vuole la realizzazione del parco. Un’opera che ha lasciato parecchi dubbi anche tra le fila degli aderenti alle associazioni ambientaliste locali: nel corso degli ultimi anni non sono mancate le manifestazioni di protesta.
Originariamente, i manager liguri avevano chiesto l’istallazione di centotrentotto aerogeneratori lungo un tratto di costa ancor più vasto degli attuali dieci chilometri quadrati.