Gela. Novità pare che non ce ne siano e anche il senatore grillino Pietro Lorefice è già stato piuttosto chiaro. Prima del definitivo rilascio della proroga Via per la base gas di Eni, dovranno essere conclusi alcuni approfondimenti, adesso in corso da parte della segreteria tecnica del ministro dell’ambiente Sergio Costa. Domani mattina, però, è convocato il tavolo permanente, che il sindaco Lucio Greco ha attivato in estate. Si dovrebbe valutare lo stato dell’arte della procedura per il rilascio di una proroga, essenziale per l’avvio vero e proprio dei cantieri della base gas, l’investimento più cospicuo che Eni ha inserito nel protocollo di intesa di cinque anni fa. In assenza di sviluppi e per impegni già assunti, non ci saranno i vertici locali della multinazionale. Ieri, il presidente di Raffineria di Gela Francesco Franchi, con una mail ufficiale, ha fatto sapere che non sarà presente. In ogni caso, i manager del cane a sei zampe danno già la loro disponibilità per eventuali prossimi incontri. La scadenza che Eni aveva preventivato per il rilascio della proroga Via è già abbondantemente superata, anche se ad oggi l’azienda sembra confermare l’investimento, che i sindacati ritengono strategico, principalmente a livello occupazionale.
Dopo la conclusione dei lavori della nuova green refinery, la mole di lavoro nello stabilimento di contrada Piana del Signore si è ridotta, soprattutto per le aziende dell’indotto, che hanno già proceduto a non rinnovare decine di contratti a tempo determinato oppure ad attivare ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione.
Ma quando cazzo ci vuole per mettere una firma?