Caso Eni, tutti intorno al tavolo “per fare presto” ma la Regione non si presenta

 
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Gela. Al tavolo, sindacati confederali e vertici di raffineria. Mancava, però, la regione. La riunione convocata a Palazzo di Città dal sindaco Angelo Fasulo sul caso Eni ha confermato che a Palermo qualcosa non sta girando per il verso giusto.

“Tutti devono rispettare il protocollo d’intesa”. L’assenza, infatti, non è stata giustificata in alcun modo. C’era, invece, l’amministratore delegato di raffineria Carlo Guarrata che, dato l’impegno, ha rinviato un’altra riunione già in programma con i sindacati provinciali dei chimici di Filctem, Femca e Uiltec. I confederali hanno chiesto che si faccia in fretta. Gli obiettivi, almeno per il momento, sono due: la dichiarazione di area di crisi complessa e il sì alla tranche straordinaria di ammortizzatori sociali che andrebbero a limitare i danni attualmente patiti dai tanti lavoratori delle aziende dell’indotto rimasti praticamente senza possibilità d’impiego. “Bisogna che tutti facciano il proprio dovere – hanno spiegato i segretari Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – il protocollo va rispettato”. Adesso, i sindacati puntano sulla massima trasparenza nel rispetto della gestione dei 32 milioni di compensazioni garantite da Eni. Hanno chiesto, non a caso, la firma di un protocollo di legalità davanti al neo prefetto Maria Teresa Cucinotta.

Eni e le autorizzazioni. I manager Eni, invece, hanno ribadito che l’azienda sta andando avanti secondo il cronoprogramma stabilito. Il rischio, però, è quello di eventuali ritardi nel rilascio di autorizzazioni fondamentali soprattutto nel settore dell’esplorazione e dell’estrazione in mare. Sia il sindaco Angelo Fasulo che l’assessore Giuseppe D’Aleo, presenti all’incontro, non escludono di bissare il vertice con la presenza, però, di rappresentanti regionali. Palermo, insomma, sembra proprio latitare. 

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