Gela. Nonostante i malumori e le frecciate politiche interne, la maggioranza del sindaco Lucio Greco tiene e porta a casa il rendiconto 2018. Il rischio che l’atto finanziario non passasse, probabilmente era solo un’ipotesi messa in conto, giusto per alzare il livello di “responsabilità” istituzionale. Alla fine, i quattordici rimasti in aula hanno tutti approvato il documento finanziario e detto sì all’atto di indirizzo (della componente di maggioranza della commissione bilancio) che impegna la giunta a dare seguito a quanto indicato dal collegio dei revisori dei conti, che di certo non ha disegnato un quadro a tinte “pastello”, anzi. Le falle finanziarie ci sono e vanno sanate, questo hanno spiegato il presidente del collegio Carmela Ficarra e i due componenti Pietro Gioviale e Giuseppe Nicoletti. I punti interrogativi rimangono tanti, a cominciare da un sistema di riscossione dei tributi, a tratti “drammatico”. Non sono mancati casi quasi paradossali, come i duecentomila euro, che i revisori hanno accertato, in contanti, in uno degli uffici del settore demografico. Le somme non erano ancora state versate dagli agenti contabili. Senza introiti dai tributi locali, non sarà facile assicurare la stabilità finanziaria, anche se i revisori e il dirigente al bilancio Alberto Depetro ritengono che l’ente non sia a rischio. Sono stati passati in rassegna gli accantonamenti per le partecipate, ma anche il capitolo dei debiti sui rifiuti, con almeno sedici milioni di euro che l’ente deve all’Ato Cl2 e sui quali non si è ancora raggiunta una transazione. Dai banchi dell’opposizione, il coro è stato quasi unanime. Il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra e la grillina Virginia Farruggia hanno chiesto certezze sui conti, con in testa l’attuale situazione della Ghelas Multiservizi, oggi affidata all’imprenditore Francesco Trainito. “Quello che avevamo denunciato qualche mese fa, chiedendo un consiglio comunale monotematico sulla situazione finanziaria, non era strumentale”, ha detto Scerra. Ha spinto nuovamente sulle verifiche legate alla Ghelas, così come la grillina Farruggia. L’esponente del Movimento cinquestelle ha ribadito la necessità di appurare l’esistenza dei fondi da destinare al tfr dei lavoratori Ghelas, al centro di uno scontro che ha portato alle dimissioni dell’ex manager Gianfranco Fidone. Ha toccato l’aspetto delle correzioni al bilancio che l’amministrazione aveva chiesto all’avvocato vittoriese, prima che il rapporto si interrompesse. L’atteggiamento della maggioranza, nuovamente blindata, ha fatto scattare la reazione. “Ho chiesto chiarimenti – è intervenuta Farruggia anche in polemica con il presidente dell’assise civica Salvatore Sammito – è un nostro diritto. Se diamo fastidio, possiamo andare via”. L’opposizione, in blocco, ha lasciato l’aula.
Dalla maggioranza, come spesso capitato davanti alla prova di atti importanti, non sono arrivati cedimenti. Tutti favorevoli al rendiconto, compresi i più critici verso le ultime scelte del sindaco Greco. Niente rese dei conti. Giuseppe Morselli e Romina Morselli di “Un’Altra Gela” hanno comunque chiesto di avere maggiori ragguagli sui rapporti di debito-credito tra Comune e partecipate. Il capogruppo Giuseppe Morselli ha escluso debiti del Comune verso la Ghelas. Il vicesindaco Terenziano Di Stefano e l’assessore Grazia Robilatte (il sindaco non era presente per impegni personali) hanno escluso qualsiasi rischio di messa in liquidazione della municipalizzata. In ogni caso, anche tra i banchi della maggioranza si è posta la necessità di avere un confronto diretto con i revisori. Rosario Faraci di “Una Buona Idea”, davanti alle tante criticità illustrate dai tre professionisti, ha chiesto ragguagli sul fatto che comunque sia stato emesso un parere favorevole al rendiconto. Non è mancato un acceso scambio di vedute. Prima di passare al voto finale, diversi consiglieri di maggioranza (tra questi Vincenzo Cascino, Pierpaolo Grisanti e Valeria Caci) hanno cercato di ottenere dati precisi dai revisori. Nessuno aveva intenzione di cadere in eventuali sabbie mobili, fatte di numeri, poi da giustificare a voto acquisito. Senza opposizione in aula, i pro-Greco hanno chiuso il cerchio, con il sì al rendiconto. Ora, toccherà al sindaco rispondere, dato che anche i più critici sembrano volergli dare tempo.