Gela. La commissione tecnica, chiamata a decidere sulla qualità dell’attuale servizio idrico ed eventualmente a decretare anche la risoluzione anticipata del contratto, non ha rispettato la normativa vigente. Il duro richiamo arriva direttamente dall’assessore regionale Alberto Pierobon, dopo che i verbali della commissione, presieduta dal commissario dell’Ato Cl6 Rosalba Panvini, sono stati trasmessi a Palermo. Al termine dei lavori, ai quali ha preso parte anche il sindaco Lucio Greco, che ha chiesto e ottenuto di entrare in commissione, non c’è stato un vero e proprio pronunciamento. Nonostante la linea favorevole alla risoluzione del contratto, sostenuta soprattutto da Greco e dalle rappresentanze sindacali in seno alla commissione, si è giunti ad una sorta di non scelta. L’eventuale ipotesi di risoluzione, in base al verbale finale rilasciato dalla commissione, dovrebbe passare da nuovi approfondimenti. Una posizione che è chiaramente piaciuta poco a Pierobon. L’assessore richiama le norme che regolano l’attività delle commissioni tecniche, che devono comunque assumere una scelta finale, o la risoluzione del contratto oppure la prosecuzione del rapporto, in questo caso con il gestore Caltaqua. Nella nota fatta pervenire al commissario Panvini, l’assessore regionale parla di “inadempimento di un disposto normativo da parte di codesta commissione tecnica”. La decisione di non decidere, così si potrebbe sintetizzare la posizione finale della commissione, trova una ferma bocciatura dall’assessore regionale. Nella missiva, si fa riferimento anche agli enormi ritardi, non solo per l’avvio delle attività di verifica ma inoltre per la costituzione della nuova Ati, che dovrebbe prendere il posto dell’Ato e coordinare la fase dei nuovi investimenti, che adesso sul territorio sono a rischio. Sostanzialmente, da Palermo hanno rimandato al mittente. La commissione è “diffidata” a “pervenire ad un parere definitivo” e vengono richiamate le responsabilità, “anche erariali”, alle quali si potrebbe andare incontro. Il pronunciamento sembra seguire a pieno la forte critica arrivata dalle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, che tornano a chiedere una posizione netta sul futuro del servizio idrico.
“L’assessore, oltre a far emergere l’inadempimento di un disposto normativo da parte delle commissione – dicono Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Vincenzo Mudaro – ha sottolineato le possibili responsabilità, in ordine alla futura gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Caltanissetta, correlate al percorso imposto alla commissione dal legislatore. A conclusione dei lavori, la commissione avrebbe dovuto redigere, così come più volte spiegato anche da noi, una relazione da inviare al Presidente della Regione Sicilia, con due eventuali esiti. Qualora non fossero stati rinvenuti inadempimenti gravi, presentando la conclusione dei lavori oppure proponendo la risoluzione del contratto con il gestore del servizio idrico, qualora fossero stati rinvenuti gravi inadempimenti. Invece, come si evince anche dalla comunicazione dell’assessorato regionale, non avendo osservato il dispositivo di legge, senza presentare una relazione, ha provocato di fatto uno stallo con riferimento agli adempimenti di legge. La commissione può incorrere in responsabilità, anche erariali”. Ora, la commissione dovrà emettere una decisione chiara, entro prossimi trenta giorni. “Auspichiamo che la commissione, chiamata nuovamente a svolgere il compito per il quale è stata istituita – concludono i sindacalisti – adoperi bene e in modo saggio il tempo dei trenta giorni che l’assessorato regionale ha concesso al fine di pervenire ad un esito che sia veramente definitivo e soprattutto rispettoso delle leggi”. Nel caos idrico, almeno per ora, sindaci e funzionari hanno deciso di non decidere, incassando la reprimenda dell’assessore Pierobon.
Evidentemente l’assessore che è veneto, non sa che qui siamo nella terra del gattopardo, dove ,tra l’altro, nemmeno i rappresentanti del sindacato dicono come la pensano in merito. Anche riaffermano ciò che ha scritto l’assessore. La precedente amministrazione aveva scelto la via del dialogo con caltacqua e alcune risposte era riuscita ad ottenerle. Questi vogliono, vogliono … Ma no si prendono le responsabilità di decidere. Troppo facile.
Bla bla bla e ancora bla. L ennesima commisione che non serve a niente a carico dei poveri contribuenti nominata. E pagata per decidere di non decidere.
Solo chiacchiere e propaganda per accaparrarsi qualche voto ma in sostanza nessuno vuole mettere le mani su questa questione delicata.
Tanto sono sempre i cittadini a pagare per le loro incapacita
La Commissaria si decida a rispettare e trasmettere la conclusione dei lavori della commissione da lei presieduta all’assessorato competente, senza scendere a valutazioni personali .e non faccia perdere più altro tempo.Perchè una sua inadempienza a rispettare i termini non porta a decisioni importanti, quali la poissibile risoluzione del contratto con Caltaqua cosi come proposta dai molti Sindaci dell’Ato di Caltanissetta .Non rispettando i termini sopra accennati dovra incorrere bei teni di legge per danno Erariale e come qualcuno dice “LA PACCHIA E’ FINITA”