Gela. L’”arcobaleno” del sindaco Lucio Greco, forse per la prima volta da quando l’alleanza è entrata in municipio, sta facendo trasparire differenze di vedute, sempre più marcate. Le nomine ufficializzate nelle ultime settimana dal sindaco hanno scoperchiato la scatola di un puzzle politico, mai tanto difficile da mettere insieme. L’avvocato il segnale ai suoi l’ha lanciato, bloccando le chiamate in giunta. Per l’allargamento ad altri due assessori ci sarà tempo. Uno stop, piuttosto inatteso, che adesso tanti alleati vorrebbero esaminare, insieme al primo cittadino. Il consigliere Vincenzo Cascino, ieri, ha parlato della necessità di un vertice di maggioranza. Un confronto, da quanto emerge, che anche altri pezzi “arcobaleno” vorrebbero ottenere prima possibile. I dem, al termine della loro direzione, hanno chiesto che Greco faccia chiarezza sui prossimi cento giorni e sul programma da mettere in atto. Le fughe in avanti, con nomine fiduciarie che portano quasi esclusivamente la firma politica del primo cittadino, non sono piaciute a tanti. Non è chiaro se il vertice si farà, anche perché Greco pare piuttosto contrariato dall’atteggiamento di molti sostenitori. “Un vertice di maggioranza? Se deve essere organizzato per parlare delle nomine in giunta bloccate – dice il consigliere di “Un’Altra Gela” Romina Morselli – allora, non trova il nostro supporto. Il sindaco ha deciso di attendere e di valutare bene. Non capisco di cosa si debba parlare. Invece, apriamo un dibattito, in maggioranza, su temi che interessano la città. Dobbiamo rilanciare Ghelas e c’è la questione di Timpazzo. Non dimentichiamo l’indebitamento dell’ente e la necessità di assicurare i servizi che i cittadini, giustamente, pretendono. Va verificato il futuro di un progetto importante come il polo “Ciliegino” e il Comune, a breve, potrebbe trovarsi l’enorme peso dei debiti per gli espropri. Le nomine non interessano alla città”. Morselli, tra i riferimenti principali del gruppo politico del sindaco, fa capire che le richieste dei compagni di avventura non piacciono ai fedelissimi di Greco.
“Non vorrei che si venisse a verificare una situazione analoga a quella della scorsa sindacatura – conclude – quando c’era chi chiedeva quotidianamente garanzie politiche all’ex sindaco Domenico Messinese, anche attraverso delle nomine. Il sindaco Greco ha interesse a risolvere problemi ormai incancreniti di questa città e non può sempre rispondere alle richieste che arrivano da tante direzioni. Evitiamo che si ripropongano scenari del passato, che vanno del tutto superati”. Anche tra le fila dei pro-Greco, le diffidenze reciproche sembrano non mancare.
Quasi consigliere Morselli, visto che pende un ricorso contro di lei per l’attribuzione del seggio, mi viene il dubbio che a questo punto penso che già assapora la sconfitta e difende il sindaco, consigliandolo a rinviare le nomine e così Lei da una porta esce e dall’altra entra come assessore.
Bella questa difesa a Greco, d’altronde lei è avvocato e la sua causa l’ha già inquadrata . Spero che la consigliera cavallo entra in consiglio, poi se la famiglia Morselli e Company e Greco e parenti e cognati ha programmato questo vuol dire che detenete un potere esecutivo in maniera assoluta.