Gela. La direzione convocata dalla segreteria del Pd è slittata alla prossima settimana. Tra i dem, all’indomani di tante frizioni interne alla maggioranza, rese aspre dalla corsa alle nomine, c’è chi vuole tirare le somme di questi mesi al governo della città. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina, forse per la prima volta, guarda con qualche perplessità a quello che sta accadendo in municipio. “Apprezzo il lavoro della giunta – dice – ma il rischio è che venga percepito male dalla città. Dobbiamo smetterla di parlare solo di nomine e poltrone. Parliamo della città. Dobbiamo dare un’idea diversa a chi ci guarda. I teatrini della politica non interessano ai cittadini”. Il segretario sembra non apprezzare molto il valzer di incarichi e nomine che da tempo tiene banco in municipio. “La nomina alla Ghelas? Ho stima per Trainito ma ho saputo della scelta solo dai giornali – continua – dobbiamo alzare il livello delle questioni che riguardano la città. Serve una posizione condivisa su Eni. Perché, ad esempio, non si chiede all’azienda di smantellare quello che non serve più, dopo l’avvio del ciclo della green refinery? Sulle bonifiche, sto lavorando da tempo e abbiamo più volte chiesto lo sblocco delle somme disponibili. L’ho fatto quando al governo c’era la Lega e continuo a farlo con il Pd al governo”. Negli ultimi tempi, è ormai evidente che i democratici stiano cercando di ritagliare uno spazio politico, per rianimare un centrosinistra locale, crollato insieme all’ex leader Rosario Crocetta. Da settimane, sono in corso discussioni con gruppi “civici”, anche alleati di Greco. “E’ un’area politica necessaria – spiega ancora – anzi, dico di più, per me è aperta al contributo dell’opposizione e dei grillini. Non è un tentativo di indebolire la maggioranza. Vogliamo rafforzarla. Credo ci sia speranza per creare uno spazio a sinistra. Il clima di scontro costante con l’opposizione non serve a nessuno. Ridiamo spazio alla politica e al buonsenso”.
Di Cristina, in attesa di confrontarsi in direzione con i suoi, fa comunque trasparire la necessità di un cambio di marcia da parte del sindaco e dell’alleanza, della quale il Pd è parte integrante. Allo stesso tempo, il nuovo corso del partito, come lo ha più volte ribattezzato il segretario, vuole mettersi a capo, forse di un nuovo centrosinistra locale, questa volta dai confini molto meno marcati.