Catania. Dieci persone sono state arrestate su ordine del Gip del tribunale di Catania, nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Rewind”, e che ha ripercorso a ritroso fatti di sangue avvenuti negli anni novanta a Niscemi.
L’indagine della sezione criminalità organizzata della squadra mobile di Caltanissetta è stata condotta in collaborazione con il commissariato di pubblica sicurezza di Niscemi e con i colleghi di Piacenza, Parma, Catanzaro, Perugia, Novara, Cuneo e Caserta. Grazie a questo meticoloso lavoro è stata fatta luce su gravi fatti di sangue, in particolare sull’omicidio di Roberto Bennici e il tentato omicidio di Francesco Nanfaro (accaduti il 23 ottobre 1990 a Niscemi) in occasione dello scontro fra le consorterie mafiose operanti su Niscemi, da una parte la “stidda” della famiglia Russo e dall’altra “cosa nostra” con Bartolo Spatola.
I provvedimenti sono stati emessi a carico delle seguente persone:
Lucio Maria Giancarlo Giugno di 54 anni, Salvatore Calcagno 59 anni, Rosario La Rocca detto “Saro pacola” di 57 anni, Giovanni Passaro di 57 anni, Giuseppe Tasca di 41 anni, Pasquale Trubia di 46 anni, Angelo Tisa di 46 anni, Salvatore Siciliano di 49 anni, Emanuele Cassarà di 43 anni, Emanuele Iozza di 52 anni.
Il commando di morte, fornito dalle famiglie del clan Madonia di Cosa Nostra, partì da un covo delle campagne di Acate, col compito di ammazzare chiunque incontrassero della famiglia stiddara dei Russo.
A sparare sarebbe stato il pentito Angelo Celona insieme con Francesco La Cognata e l’autista Emanuele Trainito, entrambi nel frattempo deceduti. Rosario Lombardo e Rosario La Rocca sarebbero stati i basisti, assicurando il supporto logistico e l’eventuale copertura. Con i restanti imputati (ritenuti mandanti), sono accusati di omicidio, tentato omicidio, associazione mafiosa, ed altro.