Gela. E’ scoccato il cinquantaquattresimo giorno di protesta degli operai dell’azienda Smim. La trattativa avviata fra sindacati e vertici societari stenta a decollare e, così, ieri mattina, gli operai hanno organizzato un sit in
davanti l’ingresso principale degli uffici amministrativi del gruppo Eni.
Negli stessi minuti, diversi loro colleghi erano a Palazzo di Città per incontrare il sindaco Angelo Fasulo. A questo punto, comunque, non viene esclusa neanche l’opzione del blocco dei cancelli della fabbrica di contrada Piana del Signore.
“Siamo esausti – hanno detto davanti al primo cittadino – non era mai stato organizzato uno sciopero così lungo senza che si arrivasse ad una soluzione. Molti colleghi, senza stipendi, rischiano di non poter acquistare i libri scolastici necessari ai loro figli”. Il sindaco Fasulo ha ricevuto la delegazione direttamente nella stanza dedicata ai gruppi consiliari.
“Nelle prossime ore – ha ammesso – cercherò di avere un incontro con il prefetto di Caltanissetta Carmine Valente. E’ importante, però, mantenere la calma ed evitare gesti plateali”.
La rabbia dei lavoratori continua a crescere davanti ad una trattativa che non riesce a produrre alcuna soluzione. Mentre i responsabili dell’azienda, anche negli ultimi giorni, hanno chiesto che la produzione venga ripresa, in attesa di decidere sul fronte degli ammortizzatori sociali: gli operai reclamano sicurezze, sia occupazionali che economiche.
“Non possiamo accettare altri ritardi nei pagamenti né l’ipotesi di una cassa integrazione in deroga – hanno ribadito davanti al sindaco – abbiamo sempre chiesto l’attivazione dei contratti di solidarietà, di modo da poter lavorare tutti”. A questo punto, una nuova convocazione davanti al prefetto Carmine Valente e ai suoi funzionari dovrebbe arrivare, al massimo, entro le prossime ore.