Gela. Senza un accordo in mano, Comune e Ato Cl2 in liquidazione hanno passato il testimone al giudice del tribunale delle imprese di Palermo. Verranno presentate memorie e il procedimento proseguirà il prossimo febbraio. Il magistrato palermitano, al quale si è rivolto il legale dell’Ato, dovrà decidere sul maxi credito, ormai da oltre sedici milioni di euro, che l’ente guidato dall’avvocato Giuseppe Panebianco vanta nei confronti del municipio. Soldi maturati soprattutto per i conferimenti nella discarica Timpazzo, ma che non sono mai stati versati. Da mesi, compresa la fase commissariale, si ipotizza una transazione, che alleggerisca il peso finanziario che Palazzo di Città dovrebbe sostenere. Di concreto, però, non c’è nulla e l’Ato ha deciso di tutelarsi, rivolgendosi ai giudici. Un’intesa sembrava praticamente fatta, quando in municipio c’era ancora l’ex giunta Messinese. Quell’accordo non venne mai ratificato. Teoricamente, il Comune dovrebbe accollarsi i costi della fase post-operativa della discarica Timpazzo, almeno per i prossimi trenta anni. All’Ato rimarrebbe probabilmente di incassare solo gli interessi, maturati negli ultimi anni. Le distanze tra la giunta Greco e i vertici dell’ambito, almeno in questa fase, sembrano incolmabili. Incontri veri e propri, per tentare di chiudere un accordo, non se ne sono tenuti e il ruolo del commissionario Panebianco sembra non essere gradito ad una parte della maggioranza del sindaco, che anche sulla gestione del nuovo Tmb vorrebbe escludere l’Ato Cl2.
Il giudizio, a questo punto, andrà avanti, salvo ripensamenti delle parti, che potrebbero concretizzarsi solo con un accordo. Domani, intanto, la Regione consegnerà ufficialmente alla Srr4 il nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti. Nessuno, però, è nelle condizioni di sbilanciarsi per individuare chi lo gestirà.