Gela. La doppia operazione contro la stidda ha portato all’emissione di centinaia di provvedimenti, firmati dai gip dei tribunali di Caltanissetta e Brescia. Le inchieste “Stella cadente” e “Leonessa” hanno messo il freno alla presunta espansione criminale della nuova stidda, in città capeggiata da Bruno Di Giacomo e Giovanni Di Giacomo e in Lombardia al centro di un’infinita serie di operazioni finanziarie illecite. Nell’inchiesta bresciana è coinvolto il quarantasettenne Simone Di Simone. Anche lui mancava all’appello al momento del blitz e si è costituito nelle scorse ore, presentandosi in commissariato a Gela. L’ha fatto accompagnato dal difensore, l’avvocato Davide Limoncello. E’ stato trasferito in carcere.
E’ ritenuto coinvolto nel giro di false compensazioni e altri reati che i presunti stiddari avrebbero commesso nella zona di Brescia, dove il riferimento principale era l’imprenditore Rosario Marchese. Nelle prossime ore, inizieranno gli interrogatori di garanzia, anche dei presunti capi.