Gela. Senza l’avvio del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, sarà necessaria una nuova proroga del sistema mobile. Domani, i vertici della Srr4 avranno un primo confronto con i tecnici della Provincia di Caltanissetta, che eventualmente dovranno valutare l’ipotesi di un’ordinanza urgente. In caso contrario, c’è il serio rischio di un’emergenza rifiuti. L’assemblea della Srr, però, sta già guardando alla gestione del nuovo Tmb e degli altri impianti del ciclo rifiuti, compresa la discarica Timpazzo. Dalla Regione hanno quasi imposto l’accelerazione, con il passaggio dall’Ato Cl2 in liquidazione alla stessa Srr, così come confermato da un’ordinanza del Tar Palermo. La società di regolamentazione, in quanto tale, non è strutturata per gestire sistemi così complessi e quindi è già in atto la procedura che dovrà portare a costituire una società in house. “Sarà all’ordine del giorno della prossima assemblea – dice il presidente della Srr4 Salvatore Chiantia – purtroppo, la normativa sarebbe da rivedere. Prevede che società di regolamentazione debbano andare a gestire gli impianti. Per questo motivo, c’è la necessità di costituire una società in house, controllata dalla Srr”. Insomma, gli impianti toccheranno ad una società partecipata, controllata da un’altra partecipata. Un rompicapo burocratico, che adesso ha tante sfumature politiche, a cominciare dai sospetti su possibili criteri di scelta del personale.
“Assunzioni? Non c’è assolutamente nulla – aggiunge Chiantia – dopo la costituzione formale della società di scopo, toccherà ai Comuni decidere la nomina di un amministratore. Poi, sarà il manager a programmare. Si tratta sempre di una società controllata da una parte pubblica. Eventualmente, per scegliere figure tecniche e operatori saranno necessari bandi pubblici e avvisi”. Un sistema che deve ancora quadrare, mentre il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nei comuni dell’ambito non si riesce ad assegnare, dopo due procedure di gara andate deserte. “Domani, relazioneremo al prefetto”, conclude Chiantia.