Gela. Una procedura, infinita, che continua ad essere in salita. Mancano ancora i pareri dei ministeri dei trasporti e dell’ambiente sul progetto per il dragaggio del porto rifugio. La conferma è arrivata, questa mattina, nel corso di un vertice tenutosi nella sede istituzionale della protezione civile regionale. “Purtroppo, ci hanno comunicato che i pareri più importanti non sono ancora stati rilasciati – dice il presidente della commissione affari generali Vincenzo Casciana – l’amministrazione comunale si sta attivando”. Il consigliere, che fa parte del gruppo di lavoro istituito in municipio, era insieme al primo cittadino Lucio Greco, al presidente dell’assise civica Salvatore Sammito e all’assessore (con delega al mare) Florinda Iudici. Senza i pareri ministeriali, la procedura continua ad andare a rilento, anche se non si esclude che i lavori possano essere assegnati entro i prossimi quattro mesi. Al momento, però, sono impegni solo formali. Perlomeno, ci sarà la possibilità di valutare l’ammontare di quanto speso, fino ad oggi, per la procedura.
Le somme sono quelle dell’intesa raggiunta con Eni, per un totale di circa cinque milioni di euro. Un primo rendiconto è stato messo a disposizione. In ogni caso, gli inciampi istituzionali sono all’ordine del giorno, mentre il porto rifugio rimane insabbiato e il maxi progetto del nuovo sito dovrà, prima o poi, andare in gara.