Gela. Giovedì, il Pd vara la segreteria “giovane”, che è una specie di messaggio inviato dalla dirigenza locale, a garanzia che quello attualmente in maggioranza nel governo della città non sarà più il Partito Democratico del passato. Il segretario cittadino Peppe Di Cristina non ha mai negato di voler chiudere con quello che è stato, a cominciare dall’esperienza dell’ex giunta Fasulo. Non esclude, inoltre, che il gruppo consiliare possa allargarsi, magari con qualche inattesa adesione. Le basi sembra intenzionato a consolidarle prima possibile e le percentuali nazionali in rialzo potrebbero favorirlo. Le interlocuzioni ci sono e non si limitano al possibile allargamento della giunta Greco. I dem sembrano aver trovato una sponda, praticabile ma non troppo, nell’area civica che si rifà ad “Una Buona Idea”, il gruppo di riferimento del vicesindaco Terenziano Di Stefano. Il numero due della giunta, però, frena subito. “Non c’è niente di concreto – spiega – il dialogo è con tutti gli alleati della maggioranza, ma se ce ne saranno le condizioni anche con gli esponenti dell’opposizione. I nostri atti, fino ad ora, sono sempre stati approvati all’unanimità”. Di Stefano, negli ultimi giorni al centro di tante voci, non se la sente di portarsi avanti. “Non ci sono soggetti politici nuovi che mi entusiasmano”, aggiunge. Dopo quanto accaduto con gli esponenti di “Gela città normale”, vorrebbe tenersi il marchio “civico”. Le prove di dialogo, però, non mancano. “Siamo una lista civica con tante anime – spiega il capogruppo di “Una Buona Idea” Davide Sincero – un dialogo c’è, ma è tutto molto prematuro. Non mi sento né di escluderlo né di confermarlo”.
Se gli si chiede del Pd, Sincero risponde senza troppi tatticismi. “Non abbiamo preconcetti verso nessuno – dice – il Pd, comunque, è il partito nazionale per eccellenza. Anche la riunione su un eventuale intergruppo nasce da rapporti di stima personale. E’ chiaro, però, che non vogliamo alcuna contrapposizione. Il gruppo di “Un’Altra Gela”? Non c’è alcuna volontà di metterlo in discussione, anzi sono sempre stati pronti alla collaborazione”. Nessuno, per ora, si spinge oltre. I “civici” potrebbero decidere di collocarsi e i dem rimangono alla porta, in attesa di nuovi sviluppi.