Gela. Licenziati, nonostante il lunedì successivo al taglio avessero già un’altra commessa da svolgere nell’indotto di Enimed. I vertici della Trainito Costruzioni hanno deciso di dismettere le attività, mettendo alla porta altri sette operai, dopo quelli licenziati nei mesi scorsi. Sindacati e operai, però, ritengono del tutto illegittima la scelta. “Questi operai lavorano nell’indotto edile di Enimed da prima del 2000 e per Trainito da circa dieci anni – spiegano i sindacalisti di Fillea e Filca Francesco Cosca e Nunzio Gerbino – di punto in bianco, si sono visti togliere il lavoro, che loro stessi cercavano per conto dell’azienda. Questi pseudo imprenditori dovrebbero essere esclusi dalle liste di fiducia di Enimed. Vanno fatti controlli approfonditi”.
Gli operai licenziati a fine agosto devono ancora ricevere retribuzioni arretrate e cassa edile. Si sono radunati davanti all’ingresso del centro direzionale Enimed, lungo la Gela-Catania. “Abbiamo famiglie – spiegano – avevamo assunto impegni finanziari fino al febbraio 2020, che era la scadenza naturale del contratto”. Trainito Costruzioni aveva ottenuto commesse in Enimed, in Ati con Sdl group, altra azienda gelese. “Ad Enimed abbiamo chiesto di dare continuità a questi operai – dicono ancora Cosca e Gerbino – non ci sono state date rassicurazioni. Ora, quale sarà il loro destino? Avevano dato disponibilità alla cassa integrazione versata da Inps, ma la proprietà di Trainito Costruzioni si è negata a qualsiasi confronto, in maniera inspiegabile. Hanno deciso di dismettere e basta”. Le segreterie provinciali di Fillea e Filca hanno ufficialmente chiesto di essere convocati in prefettura.