Su Ghelas ancora “ombre”, Fidone ad Ascia: “Dice il falso atti consultabili in Comune”

 
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Fidone per ora rimane nella gestione ordinaria dell'azienda

Gela. Martedì, si tenterà di valutare i punti all’ordine del giorno nell’assemblea dei soci della Ghelas. La precedente è saltata per l’assenza del Comune. I toni, però, sembrano tutt’altro che rilassati. Il sindaco Lucio Greco e il manager della municipalizzata Gianfranco Fidone si sono sfidati verbalmente per diversi giorni e non sembra che la contrapposizione, anche sul futuro della multiservizi, sia stata superata. Ieri, il consigliere comunale dem Alessandra Ascia ha lanciato altri dubbi sulla gestione del manager, nominato dal commissario straordinario Rosario Arena. Non ha escluso che le scelte di Fidone, compresa l’ipotesi della messa in liquidazione della società (davanti ad un credito non coperto dal Comune di almeno tre milioni di euro), possano avere un significato politico. “Ha preferito comunicare le sue decisioni attraverso la stampa. L’ha fatto per tutelare i lavoratori, come sostiene, oppure è un preciso attacco politico?”, ha detto tra le altre cose il consigliere dem, che fa parte della maggioranza del sindaco Lucio Greco. “Il consigliere Ascia riferisce tutta una serie di inesattezze, dimostrando di avere poca contezza della questione. Innanzitutto, preciso che qualsiasi mia iniziativa, sui temi principali, è stata sempre formalmente comunicata al Comune e al sindaco e mai alla stampa – dice Fidone – attraverso la quale, ho semplicemente replicato rispetto a dichiarazioni che mi riguardavano. Quanto alla mancata trasmissione di documenti contabili al Comune, invece il consigliere rischia di fare una figura ancora peggiore perché potrà accedere agli atti e verificare la falsità della sua dichiarazione. Sulla polemica politica non intendo nemmeno replicare perché non mi interessa. Numeri, dati e atti sono a sua completa disposizione e, se vuole evitare la visita negli uffici della Ghelas, troverà gli stessi documenti già in Comune”.

Il manager, invece, conferma quanto già comunicato sulle finanze della società e sul peso dei mancati versamenti delle quote del Tfr, per almeno dieci anni. “Se il consigliere Ascia non lo considera un problema, vorrà dire che il Comune ha già trovato il modo di pagare quasi tre milioni di euro ai fondi di previdenza. E sono ancora più felice perché, evidentemente, il Comune avrà trovato anche il modo per bloccare gli interessi abnormi che continuano a maturare per ogni giorno di ritardo. O ancora, se il consigliere ritiene corretto che non venga versato il Tfr, lo vada a dire ai lavoratori. Lo ribadisco per l’ennesima volta, se qualcuno pensa ancora di nascondere la polvere sotto il tappeto si rassegni, perché il dado è tratto e indietro non si può più tornare. In ogni caso, visto che il consigliere Ascia è così sicuro di ciò che dice, invito lei o chiunque lei voglia, ad un faccia a faccia pubblico, a due. Così, magari, ci confronteremo su tutti i numeri e su tutti gli aspetti tecnici che lei vorrà”. La politica è entrata tra i “conti” della Ghelas e adesso anche la maggioranza del sindaco Lucio Greco potrebbe risentirne. Tocca al primo cittadino decidere sull’azione di responsabilità civile che Fidone ha scelto di avviare contro gli ex manager della municipalizzata e tra questi c’è l’imprenditore Giuseppe Robilatte, fratello dell’assessore Grazia Robilatte, in quota Pd.

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