Gela. Non ci sono le prove per dimostrare la loro colpevolezza. Assolti quattro presunti esattori del pizzo ai danni di un ristoratore. Il tribunale, presieduto da Lirio Conti, ha chiuso l’inchiesta “Ibis”, emettendo quattro sentenze di assoluzione
nei confronti di Nunzio Salerno, Paolo Di Maggio, elemento di spicco della Stidda, Marcello Scerra, ritenuto tra quelli che avrebbe gestito l’estorsione e Nicola Palena. La procura antimafia aveva sollecitato la condanna per Scerra e Di Maggio a 13 anni e mezzo, 10 anni e 6 mesi per Salerno e l’assoluzione per Palena. I quattro, assistiti dai legali Cristina Alfieri, Flavio Sinatra e Rocco Guarnaccia, erano stati arrestati dalla squadra mobile dopo la denuncia del commerciante, avvenuta nel 2006.
Secondo l’accusa quel ristorante era veramente un punto di riferimento delle “famiglie”, tant’è che il titolare era costretto anche a svolgere una sorta di servizio di “catering” artigianale. Sarebbe accaduto in un paio di occasioni, quando si sono verificati fatti luttuosi. Per stare vicino ai congiunti del parente morto, gli uomini del clan si erano adoperati per non fargli mancare nulla. Ma anziché fare cucinare mogli e parenti, costringevano il ristoratore a preparare pranzi da asporto. Ovviamente di una certa qualità, visto che quel locale era rinomato per la qualità del pesce. Nel 2006 la svolta grazie anche alla dichiarazione di due collaboratori di giustizia, che hanno raccontato come e chi andava a riscuotere il pizzo in quel ristorante. Vennero arrestati sette. Ieri il processo contro quattro di loro si è concluso con una sentenza di assoluzione.