Gela. “Usare due milioni di euro delle compensazioni per adeguare l’ex convento delle Benedettine, che dovrà ospitare, solo temporaneamente, i resti della nave arcaica, non mi sembra una scelta politica adeguata”. Il dirigente di Cantiere Popolare Vincenzo Cirignotta non è convinto della decisione formalizzata dall’amministrazione comunale, che ha chiuso un’intesa con la soprintendenza, l’Università di Ginevra e l’Eni. In attesa che il museo del Mare possa vedere la luce, i resti della nave verranno esposti nelle stanze dell’ex convento. “Consiglierei all’amministrazione comunale, invece, di chiedere che la Regione sblocchi definitivamente i fondi per il Museo del mare – continua – il contenzioso giudiziario si è concluso e l’azienda che ha vinto l’appalto, a breve, dovrebbe firmare il contratto. Non vorrei che si creino dei doppioni, spendendo però due milioni di euro, che non sono di Eni ma della città”.
Allo stesso tempo, Cirignotta chiede che sia coinvolto il consiglio comunale. “Se i soldi delle compensazioni vengono destinati a scopi inizialmente non previsti – continua – allora, è giusto che sia il consiglio comunale a pronunciarsi e a decidere”.
Qual’ e’ il problema ,rivalutare la struttura del convento delle benedettine non è un investimento sbagliato, qualora si costruisse il museo del mare , avremmo un sito nel centro storico dove poter organizzare
altri eventi e non solo si rivaluta una struttura di pregio , evidentemente certi consiglieri preferiscono che tutto rimanga
fermo nel tempo .