Gela. Le divergenze tra il manager della Ghelas Gianfranco Fidone e l’amministrazione comunale sono ormai palesi e la contrapposizione si è fatta ancora più aspra, con accuse reciproche che toccano anche la sfera politica. Domani, l’amministratore della società in house sarà sentito, in audizione, dai componenti della commissione bilancio, presieduta da Valeria Caci. L’intenzione di aprire il confronto sui conti della multiservizi era maturata già da tempo, ma solo adesso si è arrivati ad una convocazione formale. I consiglieri non sembrano intenzionati a farsi coinvolgere nella contesa istituzionale in atto. Lo stesso presidente Caci ha già spiegato che la commissione ha come unico obiettivo valutare oggettivamente gli aspetti finanziari della gestione. Per Fidone, il Comune è debitore di almeno tre milioni di euro, comprese le somme non versate per il tfr ai lavoratori Ghelas. Secondo la burocrazia comunale, invece, il credito sarebbe decisamente inferiore. “Sappiamo che le cifre non collimano – dice il vicepresidente della commissione Romina Morselli – ma vogliamo valutare tutto con molta attenzione. Come commissione riteniamo che sia necessario abbassare i toni, almeno fino all’approvazione del bilancio della società”.
La decisione di convocare Fidone è stata assunta da tutti i membri, compresi i consiglieri Pierpaolo Grisanti, Salvatore Incardona e Giuseppe Spata. Negli scorsi giorni, in audizione si sono presentati sia il dirigente Alberto Depetro sia l’assessore Grazia Robilatte. Entrambi seguono la vicenda Ghelas, in attesa che l’assemblea dei soci approvi il bilancio 2018. Le due convocazioni della scorsa settimana sono saltate, a causa dell’assenza del Comune. Fatto che ha contribuito a rendere ancora più tesi i rapporti tra la guida della società e il sindaco Lucio Greco.