Gela. Le sorti della Ghelas multiservizi, soprattutto quelle finanziarie, si definiranno entro le prossime settimane. In atto, però, c’è uno scontro “istituzionale”, praticamente su tutti i livelli. Sono saltati gli schemi, anche formali. Il sindaco Lucio Greco ha criticato la gestione del manager Gianfranco Fidone, che a sua volta conferma la linea del rigore, nel tentativo di far quadrare i conti. Il primo cittadino ha sollevato dubbi sulla sua nomina e il commissario straordinario Rosario Arena (che ha scelto Fidone per guidare l’azienda) ha invece rivendicato la decisione, accusando Greco di non dare troppo peso al rispetto della legalità. La tensione è alle stelle e il gruppo di centrodestra, nelle scorse ore, ha ufficialmente chiesto la convocazione di una seduta monotematica dell’assise civica, tutta dedicata al caso Ghelas. “Esprimo il mio più profondo sconcerto per il modo con cui l’ex commissario del Comune di Gela, Rosario Arena, è intervenuto nella vicenda Ghelas – dice Greco – dal tono delle sue dichiarazioni, traspare l’imbarazzo di una scelta che si sta rilevando, alla prova dei fatti, per lo meno discutibile”. Il primo cittadino ha ricevuto il pieno appoggio da tutti gli assessori della sua giunta. “Premesso che della gestione passata, a me completamente estranea, non intendo assolutamente coprire eventuali responsabilità, ciò che mi preme, da sindaco, è solo il futuro dei lavoratori, oggi messo in gioco proprio da scelte finalizzate alla messa in liquidazione e non al risanamento della società – continua – potrei anche sorvolare sulle parole di Arena che, nella sua esperienza in Comune, ha dimostrato di essere un semplice burocrate con una visione della realtà alquanto angusta, che non gli consente di cogliere la complessità e la gravità dei problemi. Non posso esimermi, considerate le sue gravi e a tratti farneticanti e tendenziose affermazioni, dal ricordargli che le scelte politiche vanno misurate sul piano dei risultati concreti. Il burocrate, che non deve rendere conto ai cittadini, può permettersi perfino di tagliare la mensa scolastica, dimostrando scarsa sensibilità. Il politico, invece, mette in campo tutte le opportune strategie per non chiuderla”.
Greco, inoltre, ribadisce che dietro alla nomina di Fidone possa esserci interessi politici. “Quanto a Fidone – conclude – non ho nulla da eccepire sul suo curriculum professionale, ma considerato il suo passato politico di rilievo nelle fila dell’Mpa, mi sarei aspettato un’azione più incisiva sul piano operativo e non predeterminate, eclatanti, denunce che comportano, tra l’altro, anche conflitti e costi non indifferenti per le casse comunali”. La politica, ancora una volta, torna a bussare alla porta della municipalizzata, in attesa di capire se il bilancio 2018, ritenuto strategico, verrà approvato.