Gela. Il futuro della Ghelas è in bilico e l’onda lunga degli interessi politici sta marchiando a fuoco la dura contrapposizione in atto. L’amministratore della multiservzi, l’avvocato Gianfranco Fidone, dal momento del suo insediamento, dopo la nomina ricevuta dal commissario Rosario Arena, ha avviato un’azione di risanamento dei conti, autorizzando azioni giudiziarie contro gli ex amministratori e il Comune, che è socio unico dell’azienda. Una “cura” che il sindaco Lucio Greco ha bocciato pubblicamente, attaccando Fidone, nel corso della seduta di question time del consiglio comunale di martedì scorso. La politica, del resto, ha sempre considerato le poltrone della Ghelas come pezzi pregiati di sottogoverno. Neanche il commissario straordinario Rosario Arena ha gradito i “sospetti” avanzati da Greco e lo ha duramente criticato. “Mi dispiace che circolino insinuazioni che vanno respinte – ha spiegato – io ho Gela nel cuore. Greco, al momento del suo insediamento, mi ha chiesto un aiuto. L’ho accompagnato alla Regione, ma poi mi sono allontanato. Si è comportato come politico, ma della vecchia politica, di quella poco sana. Mi ero illuso che potesse avere un atteggiamento a favore della legalità e della città, ma così non è stato”.
Quanto sta accadendo, in attesa della prossima assemblea dei soci, inevitabilmente ha attirato l’interesse dell’assise civica. Nelle ultime ore, su iniziativa del consigliere comunale Gabriele Pellegrino, il gruppo di centrodestra ha deciso di depositare una richiesta ufficiale, per un consiglio comunale monotematico sulla situazione della Ghelas, ma anche sul contenuto delle dure dichiarazioni rilasciate dal sindaco, dall’amministratore Fidone e dal commissario Arena. Viene tirato in ballo il rispetto della legalità e dai banchi dell’opposizione di centrodestra (i consiglieri Salvatore Scerra, Salvatore Incardona, Sandra Bennici, Emanuele Alabiso e Giuseppe Spata) arriva un primo passo ufficiale.