Gela. Si allarga il fronte dei Comuni siciliani “custodi” della macchia mediterranea e della biodiversità dei territori. Sono ormai quindici le amministrazioni comunali che hanno deciso di aderire alla “Carta”. E’ un vero e proprio patto istituzionale, del quale fa parte anche il Comune di Gela. Fu l’allora sindaco Domenico Messinese, tre anni fa, a mettere la firma sull’atto di adesione. Negli scorsi giorni, il sì è arrivato anche dal Comune di Modica. Attualmente, gli enti “custodi” della macchia mediterranea, oltre a Gela e Modica, sono Caltagirone, Palermo, Messina, Noto, Niscemi, Santa Teresa di Riva, Floresta, Licodia Eubea, Palazzolo Acreide, Montelepre, Castelbuono, Caltanissetta e Castel di Judica. L’impegno collettivo è di approvare atti e adottare misure che assicurino la massima tutela agli habitat e alle aree naturalistiche, che ancora oggi conservano la tipicità ambientale della macchia mediterranea.
Il nucleo fondante deriva da attività di ricerca, svolte dalle università siciliane, mirate a bloccare lo sfruttamento di queste zone, evitando incendi e il pascolo abusivo. A livello locale, anche nell’ultimo periodo, non sono però mancate le polemiche, che ormai si trascinano da anni, sull’incidenza dei vincoli ambientali, che limiterebbero progetti produttivi da avviare sul territorio.